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Monumenti scultorei nella città di Verona: la statua ad Enrico Noris

La statua è dei primi del Settecento e inizialmente si trovava nel convento della chiesa di Sant'Eufemia. Sicuramente poi fu spostata e fu visibile a lungo nel Museo Lapidario Maffeiano, prima di finire in piazza dei Signori

Per vedere la statua che la città di Verona ha dedicato al suo figlio illustre Enrico Noris è necessario alzare il naso verso l'alto quando da piazza dei Signori si prende via della Costa. C'è un arco tra il palazzo della Ragione e la Domus Nova. Sopra quell'arco si può vedere la statua ad Enrico Noris, teologo e storico veronese, nato con il nome di Girolamo.

La sua attuale collocazione non è quella originale. La statua è dei primi del Settecento e inizialmente si trovava nel convento della chiesa di Sant'Eufemia. Sicuramente poi fu spostata e fu visibile a lungo nel Museo Lapidario Maffeiano, per poi essere nuovamente sposta dove ora tutti la possono ammirare. Un itinerario parallelo a quello di un'altra statua, quella di Onofrio Panvinio. Le due opere hanno vissuto più o meno le stesse peripezie e sono il frutto della mano dello stesso artista, Domenica Aglio, detto il Gobbo.

Aglio è nato a Vicenza ed è di circa una generazione più vecchio di Enrico Noris. Al Gobbo si devono diverse statue presenti nelle chiese di Verona, oltre a quelle di Noris e Panvinio. L'autore ha deciso di rappresentare il teologo veronese con la veste cardinalizia, di cui si notano gli stupendi bottoni. Attualmente, la statua si presenta senza la mano sinistra, persa purtroppo nel 1976 a causa del terremoto del Friuli.

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