Inno e indennit sono dello stesso tricolore?
Lo strano caso dei leghisti che escono dal consiglio per non cantare i versi di Mameli
Ci ha pensato il consiglio provinciale a smentirci in un attimo: quando nella Loggia di Fra Giocondo è stato suonato l’inno di Mameli, i consiglieri leghisti sono usciti dall’aula. Tutti, nessuno escluso. Solo il vicepresidente Fabio Venturi si è presentato, in ritardo (giustificato) ma senza coccarda tricolore. “Rispetto la loro scelta, ma io festeggio con grande entusiasmo”, si è limitato a commentare il presidente della Provincia Giovanni Miozzi.
“La mia è una presenza istituzionale non di partito”, ha detto Venturi, come per precisare che in quell’aula la Lega non c’era proprio. Ve bene. Ma allora i consiglieri provinciali che sono? E se adesso cadessimo un attimo nel qualunquismo più spiccio e ci chiedessimo come mai gli stessi consiglieri che escono per l’inno incassano regolarmente l’indennità, anche se è tricolore?