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Venerdì, 19 Aprile 2024
Blog San Michele / Via Federico Balconi

Aneddoti risorgimentali della storia di Verona: il funerale di Federico Balconi

Patriota morto a 25 anni, l'ultimo saluto gli fu dato di notte su ordine degli austriaci. Nonostante l'ora, parteciparono molti cittadini con silenziosa compostezza

Federico Balconi era un giovane studente di ingegneria all'università di Padova e aveva 25 anni quando morì nel maggio del 1859. Ricercato dalla polizia austriaca perché ritenuto membro del Comitato di arruolamento dei volontari della guerra del Piemonte, Balconi cercò di sfuggire alla cattura calandosi da una finestra della casa dove si era nascosto. Aveva annodato una serie di lenzuoli, ma proprio mentre stava scendendo, un nodo si sciolse e il giovane patriota rovinò a terra. Non morì nella caduta, ma rimase agonizzante sulla strada, fino a quando non fu trovato e arrestato dagli austriaci. Sarebbe morto in carcere se non fosse stato per un dottore che lo visitò. Il 25enne sarebbe morto in poco tempo e così gli fu concesso di spirare in casa, sul suo letto.

Per evitare che il funerale di Balconi alimentasse i sentimenti risorgimentali dei veronesi, gli austriaci ordinarono di celebrarlo di notte. Questo però non fermò i cittadini che parteciparono in massa alle esequie. Radunata in piazza Duomo, la folla non si lasciò andare alla violenza, ma partecipò muta e composta al dolore per la morte del ragazzo. In questo modo, i patrioti italiani risposero agli austriaci. E sulla bara di Federico Balconi qualcuno lasciò un foglio con scritto: "Chi per Patria muor, vissuto è assai".

La figura di Federico Balconi è stata anche ricordata da Aleardo Aleardi che a lui dedicò un sonetto, donato alla famiglia del giovane. Altre parole che lo ricordano sono invece incise su una lapide (le cui condizioni non sono ottimali) posta proprio sopra la finestra da cui Balconi cercò di scappare.

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