Come lo dicono i veronesi: fare un lavoro a la sanfassòna
Deriva dal francese "sans façon" e lo si dice di qualcosa fatto in modo superficiale e sbrigativo
È incredibile come a volte lo stesso modo di dire abbia due significati completamente opposti. Un esempio è "fare qualcosa all'italiana". In Italia, dire che qualcosa è stato fatto all'italiana significa nel migliore delle ipotesi che è stato fatto in modo approssimativo, raffazzonato, arrangiato, disorganizzato. Nel peggiore dei casi invece significa che è stato fatto in modo truffaldino e disonesto. All'estero invece, forse subendo il positivo influsso del "made in Italy", quando si dice che un prodotto è stato creato all'italiana, significa è stato fatto a regola d'arte, con passione, insomma un prodotto all'italiana è un prodotto di grande qualità.
Un modo di dire veronese che ha lo stesso significato del "fare qualcosa all'italiana" nella sua accezione negativa è "a la sanfassona", da cui deriva anche l'aggettivo "sanfasson", che non è bello sentirsi dire.
La derivazione di questa espressione è francese e quindi risale al periodo di dominazione transalpino a Verona. Deriva infatti dall'unione di due parole sans e façons. Sans significa senza e façons (con la "ç" che si pronuncia quasi come una "s") sono le maniere, i modi di fare. Sans façons lo si dice quando si vuole un lavoro fatto in fretta, senza badare alla qualità, insomma sbrigativo.
In veronese si è dunque passati da "sans façon" a "sanfasson" (tolte le nasali francesi, la pronuncia è identica). Solo che fare un lavoro a la sanfassona, oltre che mantenere il significato originale (quindi fare un lavoro in modo superficiale), ha aggiunto significati simili. E stesso discorso vale per l'aggettivo "sanfasson", che lo si può dire di una persona sbrigativa, che non bada alle cerimonie, ma anche di qualcuno dai modi distratti, sbadato.