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Personaggi immaginari passati per Verona: lo scaltro Bertoldo

Un contadino, grande e grosso come un orso, un po' rozzo, ma incredibilmente scaltro e con una mente molto reattiva e rapida. Questo era Bertoldo. E se fosse stato anche veronese?

Un contadino, grande e grosso come un orso, un po' rozzo, ma incredibilmente scaltro e con una mente molto reattiva e rapida. Così si può descrivere Bertoldo, personaggio nato dal pennino di Giulio Cesare Croce nella prima metà del Seicento. "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno" è la raccolta dei racconti di Croce in cui si narrano le vicende di questo furbo contadino, di suo figlio e del nipote.

Le vicende di Bertoldo si svolgono principalmente a Verona, alla corte di Alboino. Il re mette alla prova le capacità di del contadino, che tra una burla e una furberia riesce ad entrare nella corte, aiutando anche la figlia del re, Fiorella, promessa sposa di un lord inglese ma innamorata del semplice Brunetto.

Ufficialmente, pare che Bertoldo sia nato in Romagna, a San Giovanni Persiceto, come il suo creatore Giulio Cesare Croce. Eppure, non sono in pochi a credere che Bertoldo non sia arrivato da molto lontano fino a Verona. In particolare, secondo alcune interpretazioni, Bertoldo potrebbe essere originario di Roverè Veronese. Oppure potrebbe essere di Velo Veronese, perché pare che Giulio Cesare Croce avesse degli avi di quella zona.

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