Alluvione, cronaca di un disastro fin troppo annunciato
Si sapeva quello che poteva accadere: lo avevamo anticipato noi, ora lo sa anche la procura
A fornire tutta la documentazione è stata Legambiente, che ha portato sul tavolo del procuratore Mario Giulio Schinaia i carteggi dell’Autorità di bacino nazionale dell’Adige, dove si individuano le aree a rischio idraulico. Documento del 2005. Il conto non è difficile da fare: cinque anni fa.
C’era tutto scritto, tutto previsto, nei minimi dettagli. Non solo, ma venivano anche indicate le possibili soluzioni, senza le quali si sarebbe potuto avere “danni gravi per i centri abitati e gli insediamenti produttivi”. Insomma, si sapeva tutto. Lo avevamo anticipato noi, ora lo sa anche la procura. Ma allora perchè si è fatto finta di niente? Solo perchè, come ha detto qualcuno, sistemare gli argini di un torrente non porta voti?