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Uomini illustri di Verona: Aleardo Aleardi, poeta romantico e patriota

Come poeta lo si ricorda per i suoi "Canti". Il suo forte patriottismo lo portò due volte in carcere. Dopo l'unità d'Italia divenne Senatore del Regno nel 1873

Gli hanno dedicato una scuola, un ponte, una statua e altro ancora, eppure pochi conoscono chi era Gaetano Maria Aleardi, alias Aleardo Aleardi, poeta e politico nato a Verona nel 1812.

Come poeta lo si ricorda per i suoi componimenti delicati, raccolti ne "I Canti" (1864) tra cui si segnalano i poemetti "Monte Circello" e "Raffaello e la Fornarina". L'altra sua opera fu un Epistolario datato 1879. Aleardi fu però un uomo di cultura a tutto tondo, capace di succedere nel 1843 a personaggi come Girolamo Pompei e Giovanni Scopoli nel ruolo di segretario perpetuo dell'Accademia veronese di Pittura e Scultura. Promosse la nascita della Società di Belle Arti di Verona, che inaugurò nel 1858.

Come politico, Aleardo Aleardi è ricordato per il suo acceso patriottismo. Nel 1848 è a Parigi alla ricerca di un sostegno per la Repubblica di San Marco nata a Venezia dopo l'insurrezione guidata da Daniele Manin. Nel 1852 è in carcere a Mantova in quanto rivoluzionario. Rilasciato l'anno successivo, tornò di nuovo in carcere nel 1859, per essersi schierato contro la dominazione austriaca durante la seconda guerra d'indipendenza. Fino all'unità d'Italia rimase a Brescia, poi si spostò a Firenze per insegnare estetica. 

Per il Regno d'Italia cominciò a collaborare nel 1865, come membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Nel 1873 divenne Senatore del Regno e dal 1875 fu membro della Giunta d'Archeologia e Belle Arti, un po' come se oggi venisse nominato dirigente del Ministero dei Beni e le Attività Culturali.

Morì sempre a Verona nel 1878.

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