Rapine, lo sfogo di una tabaccaia 30enne: "Lo Stato non offre alcuna protezione"
Rosa, 30 anni, si è trasferita a Verona dalla Puglia insieme al suo compagno Vincenzo, sperando di riuscire a mettere a frutto la propria laurea e di lavorare nel settore artistico. Il sogno è rimasto tale e i due, seppur delusi, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di restare comunque nel capoluogo scaligero aprendo una tabaccheria. Ma proprio quando i loro sacrifici iniziavano a venire ripagati, l'attività di via Monreale, nel quartiere di Borgo Nuovo, è stata colpita per due volte dai ladri, compromettendo così i loro progetti futuri.
In una lettera inviata al nostro giornale, Rosa sfoga tutta la sua rabbia per una situazione che la vede alla mercé ai malviventi, senza che lo Stato riesca a proteggere i suoi cittadini. Una situazione che potrebbe portare i due a seguire i tanti nostri connazionali che hanno deciso di abbandonare l'Italia:
Sono una giovane donna di 31 anni arrivata a Verona qualche anno fa con il proprio compagno per realizzare il nostro sogno più grande: lavorare nel settore artistico, per cui entrambi abbiamo studiato, laureandoci e specializzandoci. Quale città meglio della bella e storica Verona, dove l'arte è possibile respirarla in ogni suo angolo e della quale ho persino decantato le opere del suo grande Brusasorzi nella mia tesi di laurea? Ed invece dopo innumerevoli curricula inviati, ci siamo resi conto che non c'era spazio per noi; allora delusi ma con la fiamma della speranza ancora accesa nel cuore, non ci siamo arresi e facendo leva sul nostro dna pugliese che non teme sacrifici, ci siamo rimboccati le maniche e cercato di crearci un futuro più concreto, investendo noi stessi in una tabaccheria. Tanti sforzi e pazienza stavano iniziando minimamente a ripagarci ma nel giro dell'ultimo mese e mezzo due episodi hanno stravolto tutto quello fatto negli ultimi anni. Prima un furto di qualche stecca di sigarette definita da molti una semplice "ragazzata" e qualche notte fa il disastro: soli 4 minuti sono bastati a distruggere vetrine e a prelevare un intero carico di sigarette. Quotidiani i e tg locali ne hanno parlato e sicuramente anche le indagini sui colpevoli andranno avanti, ma qualcuno apprendendo la notizia, si è chiesto noi come stiamo? Come la vicenda abbia influito sul nostro futuro, sui nostri progetti? Si condanna spesso la "fuga dei cervelli italiani" e la mancata voglia di mettersi in gioco dei ragazzi…ma quelli che invece non scappano e mettono da parte anni di studio e sacrifici per iniziare un percorso che in qualche modo dia la possibilità di avere un futuro e metter su famiglia, come vengono ripagati? Senza protezione di nessun genere neanche nella tanto vivibile Verona!!! L'accaduto ci ha segnato profondamente e non nego che iniziamo a sposare pienamente la scelta di andar all'estero, questo però mi rende triste, perché è una scelta forzata ed evitata già in passato con tutte le forze. Per cui quanto scrivo non vuole essere solo uno sfogo d'indignazione ma un grido d'aiuto che spero non resti inascoltato e che dia voce a tutti quei ragazzi che come noi ci credono ancora e che cercano di crearsi un futuro in quest'Italia malata, alla deriva, ormai identica da Nord a Sud.
Rosa Scopece
Sulle pagine de L'Arena, le prime dichiarazioni di solidarietà giungono dal capogruppo della Lega Nord in Terza Circoscrizione e Coordinatore dei Giovani Padani, Vito Comencini: "La disperazione di questi due giovani coraggiosi non può trovare totale silenzio e negligenza da parte delle istituzioni. Non è accettabile che i giovani di questo Paese siano ancora costretti a emigrare per cercare altrove un lavoro e una vita dignitosa. Non è possibile che il governo, invece di dare maggiori risorse alle forze dell'ordine e aiutare gli imprenditori, sprechi i soldi pubblici per alloggiare sempre più clandestini negli alberghi. Comune e Regione aiutino i due giovani commercianti, affinché non siano costretti a chiudere. E alla terza circoscrizione rifletta sulla sicurezza e su quali interventi richiedere agli enti competenti".