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Focacce, panini, rosticceria, fritti: a Verona i più buoni del Veneto

Il prestigioso riconoscimento a quattro attività in centro città: i panini di Buns, i fritti del Café Martél, le focacce di La Figaccia, e la tavola calda Gastronomia Stella

È uscita la nuova guida Gambero Rosso street food 2024, raccoglie i migliori locali della penisola dove mangiare il cibo di strada, quelle bontà che si tengono in mano.
Sono posti perfetti dove fare aperitivo o un pasto leggero, con cucina tipica di qualità. Nella città scaligera hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento: i panini di Buns, i fritti del Café Martél, le focacce di La Figaccia, e la tavola calda Gastronomia Stella.

CLASSIFICA STREET FOOD GAMBERO ROSSO 2024 VENETO

VERONA 

Buns 
via G. Garibaldi, 13a 
PANINI. Burger di qualità frutto di passione, ottimi ingredienti e conoscenza della materia prima sono alla base di questo ottimo approdo nel centro storico (un altro locale è a Veronetta). Gli hamburger sono una cosa seria: carne locale, così come il pane leggermente tostato nel burro e formaggi ricercati. Tra le opzioni il Buns, manzo della Lessinia, Monte Veronese, cipolla caramellata, bacon, spinacino e salsa Buns (mayo al rosmarino), il Bernie, con formaggio blu e salsa aioli, ma anche carne bianca e proposte veggie. A lato patatine o polenta fritta, e qualche dolce. Il tutto viene annaffiato da buone birre artigianali e accompagnato da un servizio giovane e gentile. 

Café Martél 
via Anfiteatro, 12 
FRITTI. Da oltre 50 anni si associa questo nome all’ottimo panzerotto pugliese, proposto nella sua versione classica, da metà mattina (i panzerotti iniziano ad essere venduti dalle 10.30) fino a sera. Proprio di fianco all’Arena, questo locale non è però una friggitoria, anzi: la proposta è ampia e va dalla buona pasticceria - con piccoli lievitati, torte e monoporzioni - a brioches salate ben farcite, tramezzini, insalate e panini, fino a diversi piatti caldi e freddi, da consumare all’aperto o da asporto. Degne di nota anche le zeppole e le frittelle, presenti solo nei periodi delle feste. Insomma, un ottimo approdo in pieno centro, dalla colazione all’aperitivo.

La Figaccia 
via D. Manin, 4/a 
FOCACCE. Piccolo e ben allestito locale fra Arena e ponte Scaligero, ideale per la pausa pranzo o per uno spuntino rapido a base di soffice focaccia bianca generosamente farcita. Dalla più semplice soppressa, formaggio Monte Veronese e olio a versioni più elaborate come mortadella, stracciatella e pesto di pistacchi o guanciale stagionato, formaggio di capra e confettura di fichi. Opzioni vegetariane a scelta, così come le versioni “dolci”, con gianduia o crema di pistacchio. A completare la gustosa offerta, una selezione di birre artigianali. Non c’è da stupirsi, né da preoccuparsi per le lunghe code che spesso si possono incontrare: il servizio è rapido e gentile. 

Gastronomia Stella 
via Stella, 11 
TAVOLA CALDA. Gastronomia a gestione familiare a due passi dal più famoso balcone cittadino, dove si possono acquistare panini ben farciti con una buona selezione di salumi e formaggi ricercati, principalmente italiani e d’Oltralpe. Oltre l’ampia vetrina tanti altri prodotti di qualità e ben presentati: pasta fresca, verdure ripiene, crostacei e qualche frittura, in base al giorno. Per i più golosi, anche diversi piatti pronti, oltre a sughi, mostarde, sottoli e sottaceti, da accompagnare con una discreta scelta di proposte enologiche, e ricchi taglieri, da gustare ai pochi tavoli interni o nel piccolo dehors. 

VICENZA 

Il Bacaro della Pizza  - Campione regionale
contrà J. Cabianca, 22 
FOCACCE. Pizza in teglia e in pala, toketin, taglieri: in questa insegna - che nasce con l’idea di rivisitare l’accoppiata cicheto e goto de vin - l’aperitivo alla veneta si fa così. Del resto la casa madre è Fattore F, pizzeria che si è fatta conoscere in città per la qualità di impasti e farciture. Davvero golosi i toketin, una sorta di tocchi fatti con impasto della pizza a lievito madre, sormontati da bontà del giorno, salumi, formaggi e preparazioni della tradizione locale, da scegliere al bancone. Il tutto si accompagna con Spritz, birre artigianali e vini naturali, in un’atmosfera calorosa e rilassata. Il locale è aperto dal mattino, con caffetteria di qualità.

PADOVA 

MERCATI - SOTTO IL SALONE 
Uno dei vanti dei padovani – oltre al Santo, il Prato della Valle e il Caffè Pedrocchi – è sicuramente il mercato coperto Sotto il Salone, che negli ultimi tempi si è dato una bella rinfrescata anche sotto il profilo comunicativo con un sito aggiornato, con tanto di mappa per orientarsi al meglio. Qui si trova di tutto, dal banco specializzato nella carne di cavallo (da provare gli sfilacci con grana a scaglie e una spruzzata di limone) al paradiso per chi ama i formaggi (La Bottega Veneta), dalla bottega dove trovare il baccalà mantecato in più varianti (Marcolin) alla pescheria, la polleria, la panetteria che seleziona ottimi pani (Bottega del Pane) o il laboratorio di pasta fresca, dove potersi anche fermare per un pranzo all’insegna dei classici bigoli al ragù d’anatra (Pastasuta e Pastificio Artusi - De Bojo). Questo è il regno dello street food, come pure Casa Barrozzi con i suoi gustosi panini imbottiti con roast beef, coppa di maiale allo spiedo, pulled pork, trippa oppure Tartare 18, dove si preparano ottime tartare battute al coltello. Non mancano, chiaramente, i posti dove bere un buon calice di vino, tra i più gettonati Il Tira Bouchon dove trovare una bellissima selezione di vini e di cicchetti. Chi ha voglia di uno spritz e un tramezzino va sul sicuro al Bar Nazionale, al Bar degli Osei o al Bar Romeo (vedi schede). Da non dimenticare il Palazzo della Ragione, con il suo maestoso cavallo di legno, che merita sicuramente una visita.

Bar degli Osei 
p.zza della Frutta, 1 
PANINI. Situato strategicamente in uno degli angoli più pittoreschi e movimentati di piazza della Frutta, è da sempre un punto di riferimento per i padovani, risulta uno dei bar più antichi della città, secondo solo allo storico caffè Pedrocchi. Un locale minuscolo ma ben organizzato, che può vantare un doppio ingresso e un doppio plateatico, uno rivolto verso il chiosco della Folperia (la clientela spesso è la stessa) e un altro verso i banchi del mercato. Le specialità qui, oltre al vino e allo spritz, sono i panini caldi con la porchetta, quelli con la mortadella o i tanti tramezzini (uno su tutti, quello alle verdure). 

Bar Nazionale 
p.zza delle Erbe, 41 
PANINI. Chi li assaggia una volta poi non può più farne a meno: i tramezzini caldi del bar Nazionale sono una delle esperienze gastronomiche patavine da provare assolutamente. Si scelgono da una lista che contempla opzioni goduriose - come quello con sopressa, cavolo cappuccio rosso e Fontina - e altre più leggere, come erbette di campo e grana, e si sposano alla perfezione con lo Spritz, per onorare il rito dell’aperitivo più tipico che ci sia. Molto piacevole, nelle belle giornate, il dehors affacciato sulla fontana di piazza delle Erbe e incorniciato dalla scalinata del palazzo della Ragione.

Bar Romeo 
Sotto Il Salone, 43/44 
PANINI. Sotto il Salone si viene soprattutto per fare la spesa in una delle tante invitanti botteghe di specialità gastronomiche, ma anche per concedersi una sosta e uno spuntino al bar Romeo. Questo locale dall’atmosfera retrò è un baluardo della tradizione degli spunciotti, ovvero leccornie semplici ma sfiziose, da spizzicare preferibilmente insieme a un calice di vino o un bicchiere di birra alla spina. Tra i più richiesti, il panino con la porchetta tagliata al coltello e senape o quello con il prosciutto cotto alla brace e cren (rafano). La vetrina espone su più livelli un bell’assortimento di tramezzini, polpette, crocchette e bocconcini di mozzarella in carrozza. 

Corner Bar 
via Cattaro, 20
TRAMEZZINI. Il quartiere Arcella sta vivendo un periodo di rinascita (c’è anche un murales dedicato alla rinascita tra via Cairoli e via Bixio è) anche grazie a locali che puntano sulla qualità della proposta. Uno di questi, presente nel quartiere da più di vent’anni, è Corner Bar. Qui il re indiscusso è il tramezzino, triangolare e super imbottito: tonno e uova, piccante con la soppressata calabrese, soppressa e uova, prosciutto e insalata russa. Ogni giorno ci sono una ventina di varianti tra cui scegliere, anche legate alla stagione. Sul banco pure toast, paninetti, “spunciotti”. Si bevono spritz, birre e vini al calice. 

La Folperia di Max e Barbara 
p.zza della Frutta 
FOLPI. L’ombrellone rosso che segnala la presenza di questo chioschetto si apre verso l’ora di pranzo nel weekend (nel tardo pomeriggio, invece, in settimana) e rimane fino a cena. Appena compare, lo circonda un capannello di appassionati desiderosi di aggiudicarsi il piatto forte, i folpetti pescati direttamente dal pentolone bollente e impiattati al momento con la salsa verde. L’offerta della folperia varia secondo la stagione con un pescato sempre freschissimo: bovoletti, moeche, spiedini di gamberi o calamari, tonno fritto, insalata di mare, polpette e baccalà mantecato. Al dirimpettaio Bar degli Osei si può ordinare un bicchiere di vino per un abbinamento di sicura soddisfazione.

Gigi Pipa Bakery
via Giuseppe Verdi, 1
PIZZA. Vetrate su strada, tanto legno e una bella carrellata di golosità. A destra tutto il reparto dei lievitati della mattina: croissant alla crema, pain au chocolat, rosa al cardamomo, maritozzo alle mandorle, veneziane. E poi i dolci in fetta. A sinistra le pizze, dalla Margherita alla Marinara con aglio nero, dalle pizze farcite come quella con mortadella stracchino e misticanza (impasto con farina di riso e orzo) alle stagionali, come la pizza con asparagi, uova sode e pecorino. Ottimo pane, solo in grandi formati, e servizio di caffetteria per cominciare con sprint la giornata. Una bella ventata di novità per Padova. 

Orsucci dal 1922 
c.so Vittorio Emanuele II, 18 
PIZZA. Un secolo di storia vissuto con dedizione e ironia. Marco Orsucci porta avanti la tradizione di famiglia avviata da nonno Renato che, più di un secolo fa, ebbe l’intuizione di importare nella città del Santo una pietanza che avrebbe conquistato i padovani per intere generazioni: la pizza toscana. È di dimensioni ridotte, cotta rigorosamente nel testo (padellino) inserito nel forno a legna (lo stesso approntato dal nonno), con ingredienti semplici ma scelti con cura. Servita già tagliata a spicchi, su un foglio di carta, si mangia con le mani. Se si è fortunati, sedendosi in uno dei pochi posti a disposizione, altrimenti da asporto. Da non perdere, in stagione, il castagnaccio.

Dalla Zita 
via Gorizia, 12 
PANINI. Uno di quei posticini dall’aria familiare e rassicurante, in cui il tempo sembra essersi fermato. Nelle ore di punta, una fila di persone aspetta pazientemente il proprio turno. Il motivo? I panini preparati al momento da Laura e mamma Roberta. La scelta è pressoché infinita: se ne contano 200, descritti da un mosaico di cartoncini colorati appesi alle pareti. I colori non sono casuali, ma il verde contraddistingue i vegetariani, l’arancione indica la presenza della porchetta, il viola il prosciutto crudo e così via. Dimensione a scelta (normale o maxi) e prezzi contenuti.

TREVISO 

Osteria dalla Gigia 
via Barberia, 20
OSTERIA. Non si può dire di essere stati davvero a Treviso se non si è fatta una sosta dalla Gigia e ordinato “una mozza e un cedro”: una mozzarella in carrozza, calda e filante, (con prosciutto cotto oppure acciuga), accompagnata da un bicchiere di cedrata. In alternativa, un’ombra di bianco o di rosso, un “calicetto” di vino (qui si chiama così), un birra (o un birrino), un aperitivo alcolico o anacolico. La vetrina trabocca di sfiziosità: dai paninetti farciti alle torte salate. Si mangia rigorosamente in piedi, fuori o all’interno, sullo sfondo di un’atmosfera vintage e informale. 

Vecia Hostaria Dai Naneti 
v.lo Broli, 2 
OSTERIA. Ha un’anima schietta e vivace questa piccola osteria con bottega di alimentari, simbolo della trevigianità più autentica. Una vera e propria istituzione per il centro storico, presente da oltre un secolo. Qui, ogni giorno, si onora il tradizionale rito dell’aperitivo con un buon bicchiere di vino e un cicchetto preparato al momento. Ad esempio, crostini con salumi e formaggi (da provare quello con la casatella) o panini con la mortadella tagliata al coltello o con la porchetta, serviti in cestini di vimini. Fornitissima la cantina, con etichette che valorizzano le eccellenze del territorio e spaziano altrove, offrendo una selezione adatta a tutte le tasche. 

CHIOGGIA [VE] 
Cremeria da Roberto 
c.so Popolo (ang. piazza XX settembre) 
CHIOSCO. Il chiosco della crema fritta della famiglia Zennaro è ormai tra le tappe imprescindibili di chi visita Chioggia e dal 1948 fa parte della storia gastronomica della cittadina (insieme al profumo che emana!). I fragranti quadrotti (o rombi) di crema fritta calda, leggermente croccanti e dall’interno scioglievole, sono un dolce tradizionale delizioso e vengono serviti nell’involucro di carta, da mangiare passeggiando. A dispetto della fila, il servizio è abbastanza celere. A seconda delle stagioni non manca qualche altra proposta, dalle crepes ai gelati. 

VENEZIA 

Acqua e Mais 
San Polo - Campiello dei Meloni, 1411-1412 
FRITTI. Qui si può fare il pieno del vero cibo di strada, rigorosamente da asporto. Dieci anni fa lo chef Alvise Tiozzo ha avviato questa gastronomia take away, in cui trovare tante specialità veneziane. Cucina a vista e vetrina ricolma di bontà: baccalà, sarde in saor, polpette in umido, seppie al nero, calamari ripieni, spiedini di gamberi e verdure, insalata di mare e svariati contorni. Vengono serviti in coppette di carta, accompagnati dalla polenta (l’abbinamento con il baccalà mantecato è da urlo!). Chi ha voglia di fritto, può optare per un box di frittura di pesce o coni da riempire a piacere. Le bevande si scelgono direttamente dal frigo.

Trattoria Ca’ d’Oro Alla Vedova 
via Ramo del Cà d’oro, Cannaregio 3912 
BACARI. Un posto che mette d’accordo turisti e veneziani, uniti da una passione comune: le polpette della Vedova. I primi vagano un po’ confusi cercando questa calle che si dirama da Strada Nova, dove invece i secondi si infilano decisi. Per tutti, l’insegna che campeggia in verticale accanto alla porta indica la meta raggiunta. Le polpette si trovano anche in altri bacari, ovviamente, ma non così: fritte alla perfezione, croccanti fuori e morbide dentro, quasi cremose. Ottime insieme ad un calice di vino. Naturalmente, c’è di più: alici impanate, pomodori gratinati e altri cicchetti nei piatti ovali, dall’insalata di polpo al baccalà mantecato. Ambiente dal fascino d’antan e servizio efficiente. 

Atled Meat Lab
Santa Croce, 220 
PANINI. Non è di certo una pietanza tipica di Venezia, la carne affumicata, ma è proprio questo il bello: la prima smoke house della città si è ritagliata un ruolo di rispetto nel panorama gastronomico locale, ispirandosi alla tradizione americana del barbecue per offrire qualcosa di diverso dal solito. Il menu propone infatti goduriosi panini. Tra i più gettonati il bun con pulled pork, insalata coleslaw e salsa barbecue fatta in casa. Da provare anche il Pastrami Sandwich, con pastrami, cavolo cappuccio, pomodoro, cetriolini sottaceto, gorgonzola e senape al miele. È vegetariano l’Atled for Goats, con melanzane affumicate, hummus di ceci e coleslaw. Interessanti pure i contorni. 

Cantina Do Mori 
calle Do Mori, 429 
BACARI. Pentole di rame appese al soffitto, memorabilia in ogni dove e grandi damigiane da cui spinare il vino in mescita. Trasuda storia e autenticità il bacaro più antico di Venezia, fondato nel ‘400 come cantina e da sempre molto frequentato. Una singolarità architettonica: il lungo bancone in legno scuro attraversa il locale e collega i due ingressi, uno affacciato su calle Do Mori, l’altro su calle Galeazza. Una peculiarità gastronomica: i “francobolli”, piccoli tramezzini quadrati (grandi poco più di un francobollo, appunto) farciti di tutto punto. Difficile scegliere tra i tanti altri cicchetti che fanno bella mostra di sé dietro la vetrina, ma ogni assaggio non delude.

Cantine del Vino 
già Schiavi 
Dorsoduro, 992 
BACARI. Aperto da mattina a sera, è un approdo sicuro per spiluccare qualcosa di buono, proprio davanti al ponte San Trovaso. Chiamato Cantine del Vino, Schiavi o semplicemente Bottegon, tutti conoscono questo bacaro, un locale storico che dal second Dopoguerra è gestito saldamente dalla famiglia Gastaldi. Si potrebbe definire un’enoteca gastronomica data la grande varietà di cicchetti pronti ad accompagnare una selezione di vini altrettanto ricca. Tonno, radicchio e rafano; tuorlo d’uovo e petali di fiori; acciuga e formaggio... è bello farsi sorprendere dai crostini dagli abbinamenti fantasiosi ideati dagli anni ‘70 dalla signora Alessandra. 

Al Portego 
calle de la Malvasia, 6014 
BACARI. Atmosfera vivace, interni caratteristici e servizio gentile. Questa osteria offre la possibilità di accomodarsi al tavolo nella piccola saletta per un pasto completo, oppure di fermarsi al banco per consumare in piedi i saporiti cicchetti. In entrambi i casi, la cucina rende ogni sosta piacevole. Una dozzina di crostini (tonno e zucchine oppure speck, scamorza e radicchio, baccalà mantecato o in umido). E poi mozzarelle in carrozza, verdure gratinate, polpette di carne, di tonno o di verdure. Buono il pesce, come gli spiedini o i canestrelli in saor. Da accompagnare ad un’ombra della casa, un calice di vino (le opzioni sono alla lavagna) o uno spritz. 

Bar Rialto da Lollo 
Ruga dei Spezieri, 234 
TRAMEZZINI. Catturano lo sguardo sin dal primo momento, prima ancora di varcare l’ingresso. Disposti ordinatamente su vari livelli nella vetrina fronte strada (o meglio, fronte calle), i tramezzini da Lollo sono un’istituzione: dal ripieno abbondante e generoso, freschissimi e disponibili in molteplici varianti. Tra gli altri sfizi, spighe con mortadella o soppressa, focaccia alla romana con molteplici farciture. La lavagna indica i panini del giorno, altrimenti vengono preparati espressi. Due plus da annotare: all’interno alcuni posti a sedere (cosa non scontata) e un servizio bar completo per accompagnare ogni spuntino. Personale veloce.

Vino Vero 
fondamenta de La Misericordia 
BACARI. Piccolo locale dalla spiccata personalità che ha saputo apportare una ventata d’aria fresca nello scenario veneziano. Un piccolo tempio dedicato a celebrare la cultura del vino naturale. E a diffonderla, grazie alla competenza di chi lavora dietro il banco. Il team giovane e appassionato sa consigliare il miglior abbinamento tra i calici (o le bottiglie: ci sono 700 etichette!) e i cicchetti, con ingredienti di qualità accostati con cura su una fetta di pane. Un esempio? Hummus, pomodorino secco, burrata, paprika affumicata. Da gustare in piedi o seduti ai tavolini lungo il rio della Misericordia. 

CLASSIFICA STREET FOOD GAMBERO ROSSO 2024

Una festa in piena regola, a Palazzo Brancaccio di Roma, la presentazione della guida Street Food 2024 di Gambero Rosso, l’unica mappa nazionale e aggiornata del cibo di strada tricolore, tra attività storiche e tradizionali, nuove idee imprenditoriali, format internazionali e l’avanzata del cibo etnico, che piace sempre di più agli italiani.

Dalle Valle d'Aosta con Pane per Focaccia ai tacos di Taquito della Sardegna, la corsa tra i campioni racconta un percorso variegato, arricchito di un impasto fitto di tradizione e innovazione capace di dare vita e fortuna a storie bellissime: Mei Shi Mei Ke, la doppia insegna torinese specializzata in ravioli cinesi, la cui insegna significa "cose buone tutti i giorni"; il genovese Rooster che offre pollo pugliese nel pieno rispetto dell'etica; la Katsusanderia di Milano, con i suoi sandwich nipponici nella nuova Sidewalk Kitchen di Milano; il vicentino Bacaro della pizza, un ossimoro con i suoi golosi toketin di base pizza farcita con salumi, formaggi e cicheti locali; lo Chalet Cimone di Lavarone in Trentino, davanti alla seggiovia per godersi in quota appetizer locali; il triestino aMano, in cui tutto è tagliato rigorosamente a mano, a partire dai salumi; la crescentina 2.0 di Indegno, a Bologna, in tre versioni e anche gourmet; la Toscana con A pancia piena di Pontassieve, food truck stanziale con hamburger gourmet; il pesce e i frutti di mare take away di Gastrò di San Benedetto del Tronto; arrivando alla porchetta, alla terza generazione, di Serafino's a Spoleto al fish burger romano di Grasso; al Ristoro Mucciante di Castel del Monte nell'aquilano con i superbi arrosticini del "piccolo Tibet"; per scendere nel Molise dove spicca Isernia con I sapori autentici della carni alla brace di Iallonardi mentre in Campania è Is Pop a colorare Pomigliano d'Arco con le sue ciabatte pop e i salumi di mare; la Salumeria Bianco svetta in Puglia per i suoi panini a Putignano; in Basilicata è il food truck Retrò Gusto a portare la cucina aviglianese sotto i riflettori; Scilla conquista la Calabria con Civico 5 e i suoi iconici panini al pesce spada; e la Sicilia chiude con il ragusano Delicatessen in drogheria e i suoi panini a kilometro zero.

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