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Una nuova opera per la galleria d'arte moderna di Verona

Gli Amici dei Musei Civici donano alla città un ritratto di Gaetano Cignaroli in memoria di Alvise Trincanato, giovane membro dell'associazione tragicamente scomparso la scorsa estate

Venerdì 20 dicembre, alle ore 17, presso la Galleria d'Arte Moderna "Achille Forti" di Palazzo della Ragione sarà presentato il dipinto che gli Amici dei Musei Civici di Verona hanno acquistato e donato alla città per arricchire le collezioni civiche. L'opera di Carlo Zusi, che ritrae lo scultore veronese Gaetano Cignaroli, già direttore dell'Accademia di Belle Arti, andrà ad arricchire la prima sala della GAM, quella dedicata alla produzione artistica veronese all'inizio del XIX secolo, dando vita a un collegamento ideale tra il Museo di Castelvecchio, la cui esposizione si conclude proprio con il ritratto di Girolamo Pompei - anch'esso dono degli Amici dei Musei Civici - anch'esso riconducibile alla storia dell'Accademia veronese.

Il dono degli Amici dei Musei Civici sarà dedicato alla memoria di Alvise Trincanato, giovane membro dell'associazione tragicamente scomparso nel luglio scorso.

La presentazione dell'opera sarà a cura del prof. Sergio Marinelli, e sarà accompagnata da un intermezzo musicale generosamente offerto dalla Società degli Amici della Musica di Verona.

Carlo Zusi (Verona, 1792 - 1868) Ritratto di Gaetano Cignaroli

1835 Olio su tela

Il ritratto raffigura Gaetano Cignaroli, professore di disegno e scultura per più di cinquant’anni all’Accademia cittadina, fondata da suo zio Giambettino. L'identità dell'effigiato (1745-1826) e l'occasione del ritratto sono precisate in epigrafe: A GAETANO CIGNAROLI RESTITUTORE DE' BUONI STUDI / L'ACCCADEMIA RICONOSCENTE 1835.

L'opera è dunque un omaggio postumo allo scultore di successo, attivo anche a Rovigo, Colorno, Ferrara, Ravenna, Brescia come autore di opere, sacre e profane, per i palazzi e le chiese Verona, tra cui statue allegoriche e di santi, per Santa Maria della Scala e Santa Maria del Paradiso. La tela è firmata “Zusi pin.” - Carlo Zusi, un collega di Cignaroli - sul martello che l’artista reca in una mano mentre nell’altra stringe gli strumenti specifici dell’attività dello scultore: un compasso e un punteruolo (scalpello di metallo a punta piatta). Il dipinto dovette esser conservato in origine nell'Accademia di Belle Arti di Verona fino alla prima grande diaspora delle sue opere (prcsumibilmente l867-1880), quando fu asportato da qualcuno e presumibilmente poi raccolto e salvato nella collezione di Giuseppe Biadego, che dirigeva la Biblioteca e il Civico Museo a fine Ottocento. La qualità pittorica è al massimo livello per la Verona della prima metà dell'Ottocento. Il volto è ispirato e gli strumenti di lavoro dello scultore sono resi con grande precisione. Il ritratto è impostato secondo uno spirito e una luce ancora tardoilluministica. L'autore è Carlo Zusi, direttore del dipartimento di pittura dell'Accademia fino al 1848, quando si dimise per protesta dell'occupazione dei locali dell'Accademia da parte dei militari austriaci in seguito ai moti del 1848. L'autore lo si desume dagli atti dell’Accademia, dove Zusi stesso precisa che il ritratto lo ha eseguito sulla base di disegni da lui stesso fatti quando Gaetano Cignaroli era in vita. Il fatto è del massimo interesse in quanto Zusi non firmava le sue opere, ma era un ritrattista ricercato. Quindi, il raffronto con una sua opera certa con altre a lui attribuibili permette di risolvere non pochi problemi di attribuzione. Il ritratto fu al tempo molto apprezzato tanto che il podestà di Verona Orti Manara ne dispose l'esposizione al pubblico presso il teatro Filarmonico. Gaetano Cignaroli, nipote del più famoso Giambettino Cignaroli, fu forse il più importante scultore a Verona nel passaggio tra i due secoli e di lui restano ancora opere, ricordate nella sua biografia da Diego Zannandreis.

Fonte: Amici dei Civici Musei di Verona, Gruppo Giovani

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