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Coronavirus, Croce Bianca in prima linea per le cure immediate ai neonati

Tra le altre attività, la onlus di pubblica assistenza volontaria assicura il servizio di trasporto neonatale dentro e fuori dalla provincia di Verona. Dall'inizio dell'emergenza, i trasporti di piccolissimi sono stati 10

A migliaia medici e infermieri del servizio sanitario, in trincea per combattere l’emergenza Coronavirus. A questi, si aggiungono i volontari soccorritori della Croce Bianca che, dall’inizio dell’emergenza, proseguono la loro attività che comprende il fondamentale servizio di trasporto neonatale, anche fuori provincia.

Noi non possiamo ma voi restate a casa. Aiutaci a proteggerci, è questo il messaggio che ogni giorno lanciano.

Grazie alla sinergia con il nucleo di Protezione Civile di Bussolengo, guidato da Ivano Zamboni, ambulanze, automediche e i mezzi della protezione civile della Croce Bianca vengono sanificati più volte al giorno con un macchinario specifico che genera ozono e va ad igienizzare gli abitacoli e gli impianti del clima degli automezzi di medie e grandi dimensioni.
Una risorsa fondamentale in queste settimane per garantire la sicurezza di volontari, operatori, destinatari del servizio compresi i bimbi di poche ore. Dal 23 febbraio scorso, la giornata che ha segnato l’inizio dell’epidemia in Italia con i primi casi confermati in Veneto e Lombardia, il numero di trasporti neonatali (fino a sabato compreso) sono stati dieci, leggermente in crescita rispetto al normale trend statistico. Inoltre, sono circa otto al giorno, divisi su tre diversi mezzi, i trasporti sanitari che vengono effettuati dagli equipaggi dei volontari di Croce Bianca. Attività di routine ma assolutamente non differibili, che devono proseguire. Inoltre, l’associazione ha messo un’ulteriore ambulanza, con relativo equipaggio, a disposizione del 118 per contribuire a gestire l’emergenza coronavirus sul territorio di città e provincia.

Un servizio che, negli ultimi due giorni, sta purtroppo proseguendo incessante con un viavai continuo, racconta il presidente di Croce Bianca Pier Luigi Verga, che insieme al consiglio direttivo dell'associazione tiene a ringraziare tutti i volontari per l'impegno e il lavoro che svolgono in un momento così delicato.

E in questo contesto di piena emergenza sanitaria, Croce Bianca lancia un appello rivolto a chiunque possa e voglia contribuire:

Servono dispositivi di protezione. Al momento, servono DPI come mascherine FFP2/FFP3, mascherine chirurgiche e camici, indispensabili per assistere e proteggere le persone che trasportiamo e i nostri volontari. Qualora qualcuno abbia disponibilità, vi chiediamo di consegnarle nella nostra sede in città, in piazza Bacanal a San Zeno.

Si tratta del grido d’aiuto di Verga che conferma le criticità dovute alla grave carenza di dispositivi di protezione, comuni a tutti gli operatori sanitari e che non esclude i volontari.

Croce Bianca, i numeri 

I dati del bilancio sociale dello scorso anno fotografano un impegno quotidiano e costante. Nel dettaglio, Croce Bianca – al cui interno lavorano anche 11 dipendenti – ha effettuato complessivamente 7mila trasporti sanitari in convenzione con l’Ulss 9 Scaligera e l'Azienda ospedaliero universitaria di Verona, per le quali copre, tra le altre cose, il servizio di trasporto neonatale e il trasporto equipe ed organi. In questi campi, le ore di volontariato sono state circa 25mila solo lo scorso anno.
Inoltre, 5.400 ore di presidio sanitario in 265 manifestazioni; dalle fiere più importanti agli eventi sportivi delle squadre scaligere. E ancora, 42mila ore i volontari le hanno trascorse a formare nuovi volontari, con nuovi corsi ogni sei mesi, e ad aggiornare e perfezionare le competenze dei soccorritori già in servizio attivo. A queste, si aggiungono 18mila ore di formazione esterna: vale a dire i corsi di pronto intervento che Croce Bianca svolge anche per aziende private e pubbliche, formando, nel 2019, 2.623 persone di cui 939 all’uso del defibrillatore. Un altro importante fronte delle attività dell'associazione è la divulgazione alla cittadinanza degli elementi di primo soccorso. A partire dai più piccoli: i formatori di Croce Bianca, infatti, svolgono corsi ad hoc per i bimbi delle elementari e anche della scuola dell’infanzia.
Attualmente, l'autoparco dell'associazione è composto da 9 ambulanze e da un’automedica e da un fuoristrada Land Rover in supporto alla Protezione Civile inserita dal Suem 118 nel «Protocollo neve». Tutti gli autoveicoli di Croce Bianca sono accreditati come mezzi per l’emergenza alla Regione Veneto.

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