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Salute

Venti diabetici in e-bike alla conquista dei Monti Lessini

Venti persone con diabete affronteranno in bicicletta il percorso da Malga San Giorgio a Bosco Chiesanuova e ritorno. Insieme a loro, un team di medici diabetologi che fornirà consigli utili per praticare sport in totale sicurezza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeronaSera

Due giorni in bicicletta alla scoperta dei suggestivi panorami del Parco Naturale della Lessinia, da Malga San Giorgio a Bosco Chiesanuova e ritorno, percorrendo un totale di circa 60 km su strada mista asfalto e sterrato, affrontando salite impegnative, visti i 700 metri di dislivello previsi in alcuni tratti del percorso. A cimentarsi nell’impresa, 20 diabetici di tipo 1, dai 25 ai 50 anni, che tra sabato e domenica dimostreranno come anche chi vive con il diabete, rispettando alcune semplici regole legate all’alimentazione e attraverso la corretta modulazione della terapia, può condurre una vita normale e affrontare qualsiasi sfida, anche in ambito sportivo.

Promotore del Campo Scuola “Diabet-e-bike”, questo il titolo della due giorni, l’Associazione Diabetici Verona, con il grant di Ypsomed Italia e il supporto del team diabetologico dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Integrata di Verona. «Obiettivo fondamentale del Campo Scuola è quello di avvicinare un nuovo gruppo di pazienti con diabete tipo 1 all’attività sportiva, che ha dimostrato di poter arrecare molti benefici alla gestione della patologia», spiega Cristiano Farronato, Presidente dell’Associazione Diabetici Verona.

«Sono diverse le attività che portiamo avanti a tal proposito: dalla canoa, alle passeggiate nei parchi in città, ai trekking più impegnativi in montagna, alla ginnastica dolce, coinvolgendo diabetici sia di tipo 1 sia di tipo 2. In questo caso abbiamo puntato sulla bicicletta, e in particolare su quella con pedalata assistita o e-bike, che permette di eseguire attività fisica in sicurezza ed è utilizzabile dalla maggioranza dei pazienti, anche i meno allenati. La possibilità poi di vivere un’esperienza di gruppo con persone che condividono la tua patologia è un ulteriore fattore positivo, facilitando quella condivisione di emozioni che aiuta a superare il senso di paura e a non sentire più la stessa condizione come un peso o un limite».

«Per chi soffre di diabete, l’attività fisica può diventare un vero e proprio strumento di cura», sottolinea Carlo Negri, medico diabetologo presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, che sarà presente durante la due giorni in bicicletta. «Nonostante le evidenze cliniche, ancora molti pazienti non praticano alcun tipo di esercizio, perché hanno paura di incorrere in episodi di ipoglicemia, di perdere il controllo glicemico, di non sapere come gestire la terapia. Iniziative come il Campo Scuola “Diabet-e-bike” danno ai pazienti la possibilità di sperimentare l’attività sportiva nell’ambito di un ambiente protetto, che li rassicura. Gli esperti del team diabetologico presenti, infatti, durante i momenti ‘tavola rotonda’ che si alternano a quelli di pratica, spiegheranno ai partecipanti come affrontare i piccoli problemi che possono insorgere e come adattare terapia e alimentazione in funzione dell’attività svolta. Inoltre, grazie alle tecnologie disponibili, come le nuove pompe insuliniche più piccole e semplici da usare, oggi è possibile una gestione della malattia più semplice, anche quando si pratica uno sport».

Il corso sarà tenuto da un istruttore diplomato in scienze motorie; saranno presenti alcuni medici diabetologi esperti di terapia con microinfusore insulinico e una psicologa. Ai pazienti verrà chiesto di misurare la glicemia prima e al termine dell’attività fisica e saranno forniti consigli su come gestire l’infusione di insulina prima, durante e dopo l’attività. Al termine del corso si svolgerà una riunione tra partecipanti e medici/psicologa, per confrontarsi e razionalizzare le conoscenze acquisite.

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