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Riqualificazione dell'ospedale Chiarenzi: Ulss 9, Comune di Zevio e ADHOC firmano l'accordo

L'azienda sanitaria intende realizzare una Casa di Comunità nell'ala nord-ovest, L'associazione si è offerta di sostenere le spese necessarie per il recupero dal punto di vista strutturale di altre aree e locali, da adibire ad attività direttamente correlate alle destinazioni socio-sanitarie

È stato firmato mercoledì, nella sala consiliare al castello di Zevio, l'accordo di programma tra l'azienda sanitaria Ulss 9 Scaligera, il Comune di Zevio e l'associazione ADHOC (Ad Honorem Chiarenzi), per la riqualificazione degli spazi situati all'interno dell'ospedale Chiarenzi

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ADHOC infatti ha chiesto la disponibilità della cappella e delle aree pertinenti che comprendono l’alloggio del cappellano (usufrutto Comune di Zevio), dell'ala nord-est (Ulss 9 Scaligera), dell'area ex eredità Coghi (usufrutto Comune di Zevio) e dell'area delle celle mortuarie (usufrutto Comune di Zevio). L'associazione si è offerta di sostenere direttamente le spese necessarie per il recupero dal punto di vista strutturale delle aree e dei locali menzionati, da adibire ad attività direttamente correlate alle destinazioni attuali, ovvero socio-sanitarie, secondo quanto sarà concordato con l’Ulss 9 e con Comune, con tanto di successiva convenzione che sarà redatta e contestuale all’approvazione del progetto.
L'azienda sanitaria, da parte sua, intende realizzare nell’ala nord-ovest del Chiarenzi una Casa di Comunità, in applicazione del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza, Missione 6.

Il momento della firma

Alla presentazione avvenuta nella sala consiliare erano presenti Pietro Girardi, direttore generale Ulss 9 Scaligera, firmatario dell’Accordo di Programma con Paola Conti, sindaco di Zevio, e con Raffaele Bazzoni, presidente associazione ADHOC. Al tavolo, erano presenti anche Don Giovanni Battista Naletto, presidente associazione HO.MO.; Paolo Bedoni, presidente Fondazione Cattolica, zeviano di origine; e una folta rappresentanza di amministratori e componenti del Consiglio comunale locale.

«La forza di una comunità e di un territorio stanno anche nella capacità di cogliere le occasioni che si presentano e di crearle, come in questo caso specifico - ha detto il dg Girardi -. Quando si è presentata a noi l’Associazione ADHOC, abbiamo colto immediatamente l’importanza di quest’occasione, inquadrandola nel contesto organico della Casa di Comunità di Zevio, seguendo quella che possiamo definire una rivoluzione nel Sistema Sanitario. Ci auguriamo che sia la chiave di volta per rispondere alle esigenze della popolazione, sempre più anziana grazie a un nuovo modo di intendere la vita e grazie alle cure sanitarie. L’incremento della domanda di cure da parte dei cittadini è tangibile. Obiettivo dello Stato, e quindi della Regione, contestualmente a questo invecchiamento della popolazione, è avvicinarsi sempre più al territorio, creando Case di Comunità e Ospedali della Comunità, in una riorganizzazione virtuosa dei servizi».

Il sindaco Conti ha poi proseguito: «Oggi è un giorno molto importante per la comunità di Zevio, per l’Ulss 9 e per l’associazione ADHOC. Si è posta la firma su un accordo importante che prevede la ristrutturazione di una parte dell’ex ospedale Chiarenzi, l’ala nord-est, con servizi messi a disposizione della cittadinanza. Un’altra parte fondamentale sarà il recupero dell’ala nord-ovest da parte dell’Ulss 9 grazie ai fondi del PNRR. Sappiamo che la nostra popolazione sarà sempre più anziana e ha bisogno, dunque, di un servizio di medicina e tutela di prossimità».

«Oggi abbiamo firmato un accordo di programma lungamente atteso - ha aggiunto Bazzoni -. L’associazione ADHOC, insieme all’associazione HO.MO. che finanzia questo strumento operativo, intende riqualificare la struttura ospedaliera di Zevio, di concerto con l’Ulss 9 e il Comune che hanno messo a disposizione questo patrimonio immobiliare di grande valore».

«A nome dell’Associazione HO.MO esprimo la soddisfazione per questa prima tappa raggiunta. Partiti da un’intuizione, accolta con benevolenza, si è arrivati oggi a questo inizio di percorso. HO.MO., come associazione, interviene a favore dell’ospedale Chiarenzi con un contributo importante perché è stata valutata la bontà di questo progetto», ha concluso don Giovanni Battista Naletto.

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