Gran Guardia illuminata di viola per la Giornata internazionale dell'epilessia: «Patologia spesso soggetta al pregiudizio»
L’obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza e migliorare l’informazione promuovendone la consapevolezza sull’epilessia. Venerdì 16 febbraio il convegno "Epilessia uscire dall’ombra, 50 anni di AICE"
Anche Verona quest'oggi, lunedì 12 febbraio, ricorda la Giornata Internazionale dell’epilessia e questa sera il palazzo della Gran Guardia sarà illuminato di viola. L’appuntamento è fra gli eventi proposti dall’Associazione Italiana Epilessia e patrocinati dal Comune di Verona.
«L'epilessia - chiarisce una nota del Comune di Verona - è una delle malattie neurologiche più frequenti, con una prevalenza di circa l’1% in Italia, che equivale a 500.000 pazienti. Gran parte di loro conduce una vita normale, lavorando, viaggiando, formandosi una famiglia. Eppure sull’argomento, ancora oggi, c’è molta disinformazione e timore».
Per far conoscere la malattia, abbattere i pregiudizi e migliorare la qualità della vita delle persone che ne sono affette, venerdì 16 febbraio, alle 16 alla sala Polifunzionale "Alberto Benato", in via Mincio 12 a Santa Lucia-Golosine, sarà proposto il convegno "Epilessia uscire dall’ombra, 50 anni di AICE" promosso dall’Associazione italiana contro l’Epilessia con il patrocinio del Comune di Verona. L’incontro è gratuito e visibile in diretta streaming su Istagram e Facebook di AICE.
Fra i temi toccati durante il convegno vi saranno "Epilessia e terapie", "Epilessia: gravidanza e aspetti sociali", infine "Epilessia e scuola". Al riguardo è intervenuta l’assessora alla salute Elisa La Paglia: «L’inclusione viene anche attraverso l’informazione e la sensibilizzare della cittadinanza verso una patologia spesso soggetta a pregiudizio e discriminazione a carico delle persone che ne sono colpite. Senza paura, - ha concluso La Paglia - dalla scuola alle famiglie, serve portare avanti nuove alleanze capaci di generare una migliore qualità della vita della nostra comunità, accrescendo l’attenzione verso l’altro».