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Il tema delle nuove psicopatologie giovanili affrontato in Gran Guardia dal professor Nardone

Si è tenuto il 2 marzo, tra le mura dello storico palazzo di Verona, il quarto appuntamento della rassegna "La comunità incontra la psicologia", che ha visto come relatore lo psicoterapeuta, fondatore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, direttore della scuola di Specializzazione in Psicoterapia Breve Strategica e autore di oltre 50 libri, tradotti in oltre 10 lingue

Sabato 2 Marzo, la rassegna "La comunità incontra la psicologia", promossa dal comitato di psicologi veronesi "Verona e la Psicologia", fondato da Giulia Rinaldi, Michele Dolci e Giovanni Albertini, ha visto la partecipazione di Giorgio Nardone, psicoterapeuta, fondatore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, direttore della scuola di Specializzazione in Psicoterapia Breve Strategica e autore di oltre 50 libri, tradotti in oltre 10 lingue.

Il professor Nardone ha tenuto una conferenza su "Le emergenti psicopatologie giovanili e la loro terapia in tempi brevi".

Nardone ha fatto una carrellata dei problemi salienti del tempo presente, dall’uso improprio di internet, che porta a irrefrenabili compulsioni ai fenomeni di violenza giovanile, ai disturbi di panico fino all’anoressia. Questi sono individuati come i grandi problemi psicopatologici del nostro presente in ambito adolescenziale.

La terapia breve strategica ha sviluppato e perfezionato continuamente protocolli di intervento per le diverse problematiche, anche se le singolarità personali non sono sempre standardizzabili. Nardone è stato molto netto anche sul fatto che non si può, spesso, trattare l’adolescente soltanto, ma è necessario coinvolgere i diversi attori sociali, a partire dalla famiglia, per allargarsi poi alla scuola, alle forze dell’ordine – ove necessario – e alla comunità in generale.

Questo vale per l’anoressia giovanile, dove è «indispensabile coinvolgere e supportare i genitori», ma anche per i fenomeni di violenza, dove non si può pensare di trattare solo un individuo, ma bisogna abbracciare tutto il contesto.

«È complesso trovare un equilibrio, ma i nostri sforzi devono andare in quella direzione tra un modello familiare iperprotettivo, che non permette la responsabilizzazione degli adolescenti, e la tentazione di ritornare a modelli eccessivamente autoritari, che risultano deleteri per altri aspetti», sottolineano gli organizzatori.

Numerosi sono gli esempi tratti dalla vita e dalla clinica che Nardone ha portato e che ha permesso di sviluppare una forte e proficua interazione con il pubblico.

Il primo ciclo della rassegna "La comunità incontra la psicologia" si chiuderà il prossimo 21 aprile con la lectio magistralis di Vittorino Andreoli su "La percezione del tempo in psicopatologia".

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