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Salute Legnago / Via Carlo Gianella

A Legnago dalla Costa d'Avorio per recuperare l'udito: la storia di una giovane ragazza

Dopo l’intervento e la riabilitazione la ragazza quindicenne verrà seguita a distanza grazie a un nuovo programma di telemedicina

Dalla Costa d’Avorio a Legnago per recuperare l’udito. È la storia di una quindicenne ivoriana affetta da «sordità bilaterale» a causa di «una meningite che l'aveva colpita da bambina» e che è stata operata all’Ospedale Mater Salutis dall’Unità operativa di Otorinolaringoiatria, diretta dal Dr. Francesco Fiorino. «Il viaggio della speranza - spiega una nota dell'Ulss 9 Scaligera - è stato organizzato nel maggio del 2023 dall’Associazione di volontariato veronese "Il Castello dei Sorrisi", che dal 2009 si occupa di viaggi umanitari e accoglie bambini che necessitano di cure non disponibili nei Paesi d’origine, con l’aiuto della Diocesi di Bergamo, che ha contribuito con una raccolta fondi a sostenere le spese cliniche, e della Flying Angels Foundation, che si è fatta carico dei viaggi aerei».

La giovane, la cui condizione la stava «progressivamente emarginando», impedendole di relazionarsi e di apprendere adeguatamente, è stata quindi ospitata e sostenuta durante il soggiorno da una volontaria e poi sottoposta all’intervento per l’installazione del costoso impianto cocleare, concesso dalla ditta fornitrice (Cochlear Italia) a un «prezzo calmierato per scopo caritatevole». Dopo l’intervento chirurgico a giugno, chiariscono dall'Ulss 9, la ragazza ha poi fatto riabilitazione per due mesi al Mater Salutis. Dopo essere ritornata in patria e aver seguito un programma di logopedia, nei giorni scorsi la giovane è stata nuovamente ospite del Centro impianti di Legnago per ulteriori verifiche delle prestazioni della protesi e dei progressi riabilitativi. 

«Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto dall’equipe che dirigo e da tutti coloro che hanno fornito un supporto diretto e indiretto - ha detto il dr. Fiorino - I progressi della paziente sono veramente entusiasmanti, nonostante la deprivazione uditiva che durava ormai da anni, anche grazie alla forte motivazione della ragazza. L’impianto cocleare è un potente ausilio in grado di cambiare in positivo la qualità di vita degli audiolesi, specie se giovani e in particolare bambini, innescando dei processi di miglioramento multidimensionale, in particolare a livello cognitivo, intellettivo e sociale».

In base a quanto riferito dall'Ulss 9 Scaligero, ora il percorso riabilitativo della giovane continuerà a distanza, attraverso la telemedicina. Il centro di Legnago ha infatti recentemente avviato un programma di verifica da remoto delle performance percettive conseguite con l’impianto cocleare, mediante sessioni svolte autonomamente su appositi applicativi e valutati poi dal centro impianti. «Il progetto - ha spiegato sempre il dr. Fiorino - si inserisce in una più vasta modalità di diagnosi e cura in telemedicina che prevede la televisita e la telelogopedia, in aderenza a quanto previsto dalle autorità sanitarie nazionali e regionali. L’Orl di Legnago, - ha quindi concluso il dr. Fiorino - grazie al fondamentale supporto e stimolo da parte della Direzione strategica dell’Ulss 9 Scaligera, si pone così  in prima linea nel ricorso a una modalità di assistenza che sarà sempre più utilizzata nel prossimo futuro e per la quale è previsto lo stanziamento di importanti risorse all’interno del Pnrr».

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