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Campagna antinfluenzale con 850mila vaccini in Veneto: sono 13.500 i casi in una settimana

Particolarmente colpiti in questa fase nel Veneto i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni

Come ogni anno sin dall’inizio dello scorso novembre, la Regione del Veneto ha avviato l’annuale campagna vaccinale antinfluenzale, in linea con le indicazioni del Ministero della Salute. La Regione Veneto ha preventivato l’acquisto di circa 850.000 dosi di vaccino in parte già distribuite nelle Aziende Ulss. L’influenza rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l’attuazione delle misure di controllo e la gestione dei casi e delle complicanze della malattia.

Nel periodo compreso tra il 30 dicembre 2019 ed il 5 gennaio 2020 il tasso d'influenza registrato in Veneto è stato pari a 2,75 su mille cittadini residenti. Nel complesso in una settimana sono stati circa 13.500 i veneti colpiti dall'influenza, con in particolare i più piccoli ad essere stati coinvolti, nella fattispecie i bambini da 0 a 4 anni, fascia di età dove si registra un'incidenza raddoppiata.

I casi severi e le complicanze dell’influenza restano comunque più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio, quali ad esempio il diabete, le malattie immunitarie o cardiovascolari e le respiratorie croniche. Alcuni studi hanno inoltre messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate. Di seguito vengono riportati i dati su ricoveri, casi gravi e decessi riscontrati nella regione dalla stagione 2009-2010.

Regione Veneto, stagioni influenzali 2009-2018

La campagna di vaccinazione antinfluenzale viene realizzata dai Servizi Igiene Sanità Pubblica (SISP) delle Aziende ULSS in collaborazione con i Medici di Medicina Generale. Nel corso degli anni c’è stato un significativo aumento del coinvolgimento dei Medici di famiglia, che si trovano in una posizione privilegiata per conoscere i bisogni di salute dei propri assistiti ed offrire attivamente la vaccinazione agli ultrasessantacinquenni e alle categorie a rischio. I Pediatri di libera scelta collaborano con i Servizi di Sanità Pubblica nel consigliare la vaccinazione ai bambini che presentano condizioni di rischio.

Durante la campagna 2018-2019 di vaccinazione contro l’influenza stagionale, condotta dalle Aziende Ulss del Veneto, sono state vaccinate complessivamente 784.037 persone, dato superiore alle ultime sette stagioni (circa 14.000 vaccinazioni in più rispetto la stagione precedente). Come previsto dal Piano Sanitario Nazionale e ribadito dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, il principale obiettivo operativo per i Servizi Vaccinali è il raggiungimento di una copertura vaccinale della popolazione dei 65enni pari ad almeno il 75%.

Complessivamente la copertura vaccinale nell’anziano per quest’ultima stagione risulta leggermente superiore a quella della precedente. Risulta che di circa 1.109.000 over 65enni residenti sul territorio regionale, si sia vaccinato il 55,6%, valore lontano dall’obiettivo del 75% indicato dal Ministero della Salute per questa fascia di età. Le categorie a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente sono:

  • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino in gravidanza
  • Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
  • Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
  • Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
  • Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato)
  • Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso la loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.
  • Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, Polizia Locale e altre categorie).
  • Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti all’attività di allevamento e trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti).
  • Donatori di sangue

È previsto, inoltre, che la vaccinazione antinfluenzale sia offerta attivamente e gratuitamente, da parte dei datori di lavoro, ai lavoratori particolarmente esposti per l’attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività. La vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata a tutti gli operatori sanitari, in particolare a quelli che prestano assistenza a pazienti con maggior rischio di complicanze e che lavorano nei reparti a più elevato rischio di acquisizione e trasmissione dell’infezione, quali pronto soccorso, terapie intensive, oncologie, ematologie, cardiologie, chirurgie, residenze sanitarie assistenziali.

Le persone non appartenenti a categorie a rischio che intendano vaccinarsi contro l’influenza stagionale, per vari motivi (timore della malattia, viaggi, lavoro, etc.) possono rivolgersi al proprio distretto sanitario di appartenenza per ricevere il vaccino ad un prezzo agevolato (pari a 10 euro). Il vaccino antinfluenzale è infatti indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni.

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