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Matteo Salvini atteso a Verona in zona Stadio: al via la campagna elettorale di Zaia

Il leader della Lega sarà oggi a Verona, mentre Zaia scalpita per la data delle elezioni

«Le nuove minacce a Salvini non sono più classificabili come le prodezze di un leone da tastiera o di un avversario politico che non sa contenersi. Sono l'ennesimo segnale di una regia ben orchestrata. Per il bene di tutta la nostra società, chi può e chi deve indaghi a fondo e faccia chiarezza quanto prima». Lo ha scritto poche ore fa via social il governatore del Veneto Luca Zaia commentando alcune espressioni poco edificanti, per essere eufemistici, rivolte al leader nazionale della Lega Matteo Salvini da parte di alcuni utenti del web. E proprio quest'oggi il candidato leghista alle prossime elezioni regionali in Veneto alla ricerca del terzo mandato consecutivo, avrà modo di incontrare Salvini che è in arrivo nel capoluogo scaligero.

Salvini è infatti atteso intorno alle ore 16.30 per un "incontro con la stampa" in un'osteria del quartiere Stadio a Verona, segno evidentemente (se ce ne fosse ancora bisogno) che la campagna elettorale del presidente del Veneto Luca Zaia è più lanciata che mai. Dopotutto a testimonianza di ciò vi sono anche le reiterate manifestazioni d'impazienza in tal senso che il governatore Zaia non manca giorno di esprimere: si deve andare al voto e lo si deve fare quanto prima, il motivo? Piuttosto semplice: l'equazione di pensiero del presidente del Veneto è che prima si va al voto e più ampio e sicuro sarà per lui il successo elettorale. A riprova della verosimile correttezza di questo rapporto di proporzionalità diretta, basterebbe un piccolo sondaggio tra i lettori del presente articolo: quanti di loro conoscono anche solo per sentito dire il nome del principale sfidante del governatore uscente alle elezioni regionali in Veneto?

«Ho letto, perché sul punto non c'è alcun accordo con le Regioni, che il Ministro dell'Istruzione propone la riapertura delle scuole il 14 settembre. Io sono d'accordo, ma allora si facciano le elezioni il 6 e non il 20 come ipotizzato finora dal Governo. Non mi sembra una cosa seria aprire le scuole il 14 e poi richiuderle subito per votare e sanificare, dopo che gli studenti sono a casa dal 24 febbraio. Questa non è programmazione, questa è confusione». Così, non a caso, si esprime il governatore Zaia sempre sui social, dove la campagna elettorale è anzitutto partita proprio all'insegna del "mandateci a votare", prim'ancora che sui contenuti. Questi, ora come ora, possono anche attendere, poiché in fondo non sono mutati di una virgola rispetto a cinque anni addietro e forse più, anzi, si sono soltanto rafforzati. Prendiamo su tutti quello dell'autonomia: è evidente che mai come per questa tornata elettorale, quando che sia, il governatore Zaia potrà rivendicare il suo operato "autonomo" nella gestione dell'emergenza coronavirus e, come in parte già fatto, sottolineare sempre più che «autonomia non è sottrarre potere a qualcuno, ma assunzione di responsabilità».

Ci sono poi certo i temi economici, dalle aggregazioni di società partecipate come Aim e Agsm sulla volta della milanese A2A, passando per l'aeroporto Catullo, il rilancio del comparto fieristico ed anche l'obiettivo di "sburocratizzare" il Paese. Ne parleranno probabilmente quest'oggi Salvini e Zaia quando si vedranno, ma quello di oggi non sarà certo un incontro risolutivo su alcuno di questi temi, bensì il segnale di partenza, lo "start" della campagna elettorale di Luca Zaia che, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, è ufficialmente iniziata.

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