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Zaia ai dirigenti veneti: "Nessuno parli a mio nome"

Il presidente della Regione pronto a denunciare chiunque si pronunci come suo "emissario"

Nei giorni scorsi, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha inviato una lettera a tutti i dirigenti regionali, ai direttori generali delle Ullss, ai presidenti ed amministratori di società partecipate e controllate, ai presidenti degli enti parco e dei consorzi di bonifica. Ieri Zaia ha deciso di renderla pubblica. “Accade, purtroppo che a me personalmente o ai miei più stretti collaboratori venga riferito di interventi compiuti da persone della più varia estrazione che, dicendosi mie ‘emissarie’ avvicinerebbero personale interno o esterno alla Regione allo scopo di condizionare il corretto esercizio dell’attività amministrativa. Di questi fatti vengo a conoscenza a distanza di tempo e, di regola, senza che mi siano riferiti anche quegli elementi che mi darebbero modo di dar corso alle iniziative del caso. Sono soltanto voci, si dirà, ma sono venticelli che dipingono un quadro che rappresenta esattamente l’opposto di ciò che ogni giorno mi impegno a realizzare e, soprattutto, di quanto ho promesso ai veneti”.

“Mio malgrado quindi- scrive Zaia- sono costretto a prendere carta e penna allo scopo di esprimere un disagio profondo e per non avallare un comportamento che potrebbe sfociare in veri e propri illeciti. Non è mio costume comportarmi così, né mai, in questi lunghi anni vissuti come amministratore pubblico, mi è accaduto di farlo. Nessuno può affermare di poter parlare per mio conto, né mai è accaduto. L’obiettivo di questo vero e proprio millantato credito può consistere in ciò che ognuno di noi rubrica, nel migliore dei casi, nella categoria delle miserie umane, ma, nel peggiore, si configura come un vero e proprio reato”. Rivolgendosi ai destinatari della missiva, Zaia conclude scrivendo: “Auspico, dunque, che vorrete immediatamente segnalarmi l’avverarsi di interventi quali quelli che ho descritto, affinchè io possa tutelarmi, sia allo scopo di non vedere reiterato un comportamento che tutti devono sentire grave ed offensivo, sia per evitare ciò che oggettivamente sarebbe da considerarsi come una vera e propria correità. Vi invito cortesemente- chiude il presidente del Veneto- a dar conoscenza della presente a tutti i collaboratori”.
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