Agsm, volantinaggio PD. Chiesta trasparenza su consulenze e aiuti Covid
I consiglieri Benini e Bellotti: «Agsm ha speso o no 700mila euro in consulenze per la fusione con A2A e Aim, che poi è naufragata?»
Ieri mattina, 2 dicembre, gli uffici di Agsm a Verona hanno ricevuto la visita del consigliere comunale del Partito Democratico Federico Benini e del consigliere PD in prima circoscrizione Renzi Bellotti. All'esterno del front office aziendale, i due hanno svolto un volantinaggio per chiedere trasparenza e chiarezza sulle consulenze e gli aiuti Covid dell'azienda controllata dal Comune di Verona.
(Il volantino diffuso ieri)
Hanno spiegato Benini e Bellotti: «Risulta che in durante gli studi preliminari della tanto propagandata fusione a tre con la milanese A2A e la vicentina Aim (operazione poi miseramente naufragata), Agsm abbia speso per consulenze la stratosferica cifra di 700mila euro. A distanza di mesi questa voce non è mai stata smentita. Sul punto, l'amministrazione ha continuato a glissare perfino durante la recente discussione del bilancio comunale consolidato, affermando che ci avrebbero fatto sapere quanto prima. Ciò ovviamente non è accaduto. È ora di finirla con tutta questa omertà. Ricordiamo che rispetto alla richiesta di accesso agli atti di Benini, Agsm è già stata dichiarata inadempiente ed è stato presentato anche un esposto alla Procura lo scorso settembre. È intollerabile che un'azienda pubblica, che proprio a marzo si era vantata di avere superato il miliardo di fatturato, non abbia dedicato nemmeno le briciole al sostegno delle famiglie veronesi messe in difficoltà dalla pandemia da Covid-19. Risulta infatti che dei 500mila euro che il sindaco aveva chiesto all’azienda di sborsare per aiutare i veronesi, Agsm non avrebbe tirato fuori nemmeno un centesimo. Altro aspetto oscuro da chiarire, ma con le carte alla mano, non con le chiacchiere».
(Bellotti)