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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Zai / Viale del Lavoro

Viale del Lavoro boulevard di Verona? PD: "Ci vuole un bel po' di fantasia"

Per Flavio Tosi, dopo la riqualificazione il viale diventerà un prestigioso accesso alla città. In totale disaccordo il PD e anche il candidato sindaco Michele Bertucco

Tosi usò quella parola anche nel 2011, parlando del piano di riqualificazione della Zai: boulevard. Parola francese che richiama i viali belli e prestigiosi delle grandi città. L'ha ripetuta pochi giorni fa riferendosi al futuro viale del Lavoro, durante l'ultimo sopralluogo per controllare i lavori di riqualificazione degli ex Magazzini Generali. Per il sindaco di Verona, viale del Lavoro diventerà un boulevard all'altezza di una grande città europea una volta terminati i lavori.

Completamente in disaccordo le opposizioni che hanno ironizzato sulla visione ottimistica del primo cittadino. "Ci vuole un bel po' di fantasia - ha scritto il capogruppo PD Luigi Ugoli - Sotto il profilo della cultura bisogna ammettere che è rimasto ben poco rispetto al disegno originario: Archivio di Stato, Unicredit, le sedi degli ordini professionali e ora forse anche Glaxo, sono tutte sistemazioni più che dignitose, alla base però continua a mancare l'impianto urbanistico di un vero centro propulsore di cultura, che richiederebbe invece spazi, collegamenti e idee. Una proposta percorribile potrebbe essere la valorizzazione delle gallerie mercatali nell'area dell'ex Mercato Ortofrutticolo, in primo luogo come mercato al coperto, e in secondo luogo con la creazione di spazi dedicati all'incontro e allo scambio culturale. Questo polo potrebbe essere facilmente collegato al parco del Prusst, che dovrebbe essere ampliato, e ad Eataly, mettendo in sicurezza l'attraversamento su viale dell'Agricoltura. Già più complicate le connessioni con il centro storico per il quale in ogni caso bisogna cominciare a pensare in prospettiva".

"Più che il boulevard di una moderna città europea l'asse di viale del Lavoro sembra il mercato ottocentesco di una antica città indiana, tipo Calcutta, dove ognuno che arriva pianta la sua tenda - prosegue il candidato sindaco Michele Bertucco - Stendendo un velo pietoso sull'invasione dei centri commerciali, che avviene in assenza di qualsiasi presupposto urbanistico od economico, occorre osservare che l'annunciato arrivo degli uffici Glaxo richiederà, se confermato, una variante urbanistica, perché la destinazione attuale dell'area ex Interzona è di uffici pubblici (doveva trasferirsi l’Ulss). I parcheggi che il sindaco è ora costretto ad andarsi a cercare erano già disponibili nell'area dell'ex Mercato Ortofrutticolo, per difenderli Tosi aveva perfino affossato il progetto del Polo finanziario accollando al Comune un debito gigantesco verso le banche di oltre 30 milioni di euro che sotto altre spoglie stiamo tuttora pagando, salvo poi cambiare idea su richiesta di Esselunga. L’India è invero una grande democrazia, quando vuole, mentre questa è soltanto una piccola amministrazione che in questi anni ha funto per lo più da agenzia immobiliare in favore degli interessi privati fregandosene degli interessi dei cittadini. Basta guardare alla fine che ha fatto l'auditorium del fu Polo Culturale, a come hanno trattato la richiesta di ampliamento del Parco di Santa Teresa o la richiesta di un polmone verde all'ex scalo merci. Lo stesso filobus è stato dirottato da Viale del Lavoro nelle vie interne su richiesta dell'Autostrada e della Fiera".

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