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Verona, "ha voluto mettere in difficoltà Zaia e il partito". Salvini: "Tosi è fuori dalla Lega e dalla Liga"

Scaduto l'ultimatum per il sindaco di Verona, il segretario emette la sua "sentenza" e la pubblica su Facebook. Mistero su una lettera di mediazione inviata a via Bellerio. La replica: "Salvini mente sapendo di mentire"

"Dopo Zaia solo Luca Zaia". È il titolo che ha dato al post pubblicato sul suo profilo ufficiale di Facebook con cui, nella serata di martedì, Matteo Salvini ha deciso di annunciare l'uscita della Lega Nord da uno dei suoi più noti esponenti (in ascesa), il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Con poche parole dirette, la nota fa sapere urbi et orbi che Tosi non è più uomo del Carroccio. E quindi decade anche da presidente della Liga Veneta: "Dispiace - ha annunciato Salvini - che da settimane Flavio Tosi abbia scelto di mettere in difficoltà la Lega e il governatore di una delle regioni più efficienti d'Europa. Ho provato mediazioni di ogni tipo, ma purtroppo, ricevendo solo dei no, sono costretto a prendere atto delle decisioni di Tosi e quindi della sua decadenza da militante e da segretario della Liga Veneta - Lega Nord. Se insisterà nel volersi candidare contro Zaia, magari insieme ad Alfano e a Passera, per aiutare la Sinistra, penso che ben pochi lo seguiranno. Non si può lavorare per un partito alternativo alla Lega, non si possono alimentare beghe, correnti o fazioni".

"Da domani basta chiacchiere - continua Salvini - e si lavora con tutte le sezioni e tutti gli iscritti, che contiamo di raddoppiare in fretta per riconfermare il buon governo di Luca Zaia. Ovviamente le liste per il Veneto saranno fatte solo dai Veneti, dal commissario Gianpaolo Dozzo (uno dei padri della Liga Veneta, iscritto dall'83) e da tutti i segretari del territorio veneto. Senza rancore e facendo gli auguri a Flavio Tosi, saranno i Veneti a decidere".

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LA REPLICA DI TOSI - Proprio mentre si consumava la "tragedia padana", il sindaco di Verona era nello studio di Lilli Gruber su La7, in diretta alla trasmissione "Otto e Mezzo" dove c'era andato cauto su indiscrezioni e ultimatum. Aveva ribadito di essere un "moderato" e lo aveva dimostrato lasciando da parte attacchi e dichiarazioni di "vendetta". Ora però la misura sembra essere colma: "Salvini mente sapendo di mentire - attacca Tosi dopo le dichiarazioni del segretario leghista -. Mai avrei pensato di vedere in Lega il peggio della peggior politica. Un Caino che si traveste da Abele. Resta e resterà la stima, l'amicizia, l'affetto per tutti i veri leghisti". 

"E' chiaro - ha spiegato Fabio Venturi, coordinatore della Fondazione Ricostruiamo il Paese, creata da Tosi per avanzare la sua candidatura alle eventuali primarie di centrodestra - che c'era un disegno: quello di cacciarci dalla Lega. A questo punto penso che la strada maestra possa essere la candidatura di Flavio Tosi alle regionali in Veneto".

LA SODDISFAZIONE DI ZAIA - "La buona notizia è che questa sera si mette la parola fine a beghe e polemiche incomprensibili che sono durate fin troppo. Resta l'amarezza per come è andata a finire, ma ora si deve voltare pagina" ha spiegato Luca Zaia presidente del Veneto e ricandidato contro Alessandra Moretti della coalizione di centrosinistra.  "Il mio impegno - prosegue Zaia - sarà ora quello di continuare a governare, di dire ai veneti quanto di buono è stato fatto in questi anni e quanto ho ancora voglia di fare per loro. Sono convinto che tutti i nostri militanti, sostenitori e simpatizzanti sapranno essere al mio fianco in questa battaglia per il buon governo della Regione".

L'ANTEFATTO - Il silenzio è improvvisamente calato in casa Lega Nord, dove alle 14 di martedì era scaduto l'utimatum lanciato al sindaco Tosi, il quale dovrebbe scegliere tra il partito in cui milita da 25 anni e la sua fondazione "Riscostruiamo il Paese". Nelle ultime ore aveva preso piede la voce secondo la quale il sindaco scaligero avrebbe inviato una missiva alla segreteria federale della Lega Nord, con la quale avrebbe dato il suo ok ad alcune condizioni poste ieri dal Comitato di disciplina e di garanzia (la rinuncia a presentare una sua civica alle prossime regionali e a presentare il logo della Fondazione alle prossime elezioni), respingendo però in ogni caso l'idea di un commissario nella Liga Veneta che funga da mediatore sulla composizione delle liste in vista delle prossime regionali. Lo staff del sindaco non da conferma però della cosa.

Dal partito con sede in via Bellerio a Milano, arrivano addirittura due smentite. La prima riguarda un'indiscrezione secondo la quale il sindaco sarebbe già stato espulso, la seconda invece riguarda proprio la lettera di mediazione che Tosi avrebbe inviato a Salvini. Secondo le fonti del Carroccio infatti, nessun documento sarebbe giunto da Verona per Matteo Salvini che però "è sempre pronto a valutare una proposta che tenga però conto di quanto stabilito dall’ultimo consiglio federale".

NELLA MATTINATA - "Stiamo vivendo questa situazione comunque serenamente. Sono un militante della Lega da dieci anni. Abbiamo creato con Flavio Tosi la fondazione Ricostruiamo il Paese per chiedere le primarie nel centrodestra e sostenere la candidatura di Flavio Tosi. Per questo, coerentemente, abbiamo fatto una fondazione per allargare il consenso al nord e al centrosud. Questo aut aut del federale sulla fondazione è chiaramente un pretesto, oggi è diventato improvvisamente un problema. Spero si rendano conto che stanno facendo male a tutti e sopratutto alla Lega Nord". Queste le parole di Fabio Venturi pubblicate su L'Arena.it, dove il coordinatore nazionale della fondazione Ricostruiamo il Paese si mette a difesa di Tosi. Il  primo cittadino si trovaVA a Roma per alcuni impegni inerenti al capoluogo scaligero, poi in serata avrebbe partecipato alle trasmissione Otto e Mezzo in onda su La7.  Venturi inoltre aveva fatto sapere che Tosi "non ha in programma incontri con leader di altri partiti. Alle 14 è scaduto il contro ultimatum del federale spero che qualcuno si accorga che sta facendo un errore gravissimo nei confronti di Tosi. E che magari anche qui nella nostra regione qualcuno lo faccia presente a Salvini: non si può fare a meno di Tosi perché si farebbe male alla Lega e perché la Moretti dovrà fare la leader dell'opposizione". 

Intanto sulla stampa locale compaiono anche alcune dichiarazioni di Matteo Salvini, che, interpellato sui possibili effetti che l'uscita potrebbe avere sulle prossime elezioni, risponde: "Nessun rischio di perdere il Veneto: Zaia ce la fa anche se mi candido io, tu, Gesù bambino e tutti quanti messi assieme, per quello che ha fatto".

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