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"Divieto di frequentare i calabresi". Tosi contro Report: arriva l'ultima provocazione

L'ufficio stampa di "Ricostruiamo il Paese" ha diffuso prima una nota nella quale si annunciava di un'ordinanza anti mafia e poi l'ordinanza stessa controfirmata dal sindaco di Verona

Prosegue con una provocazione lo scontro tra il sindaco Flavio Tosi e la tramissione di Rai Tre condotta da Milena Gabanelli. 

Con una nota diffusa in mattinata da "Ricostruiamo il Paese", e non dall'ufficio stampa del Comune di Verona, è stata annunciata la firma di un provvedimento:

"Il Sindaco di Verona Flavio Tosi, a seguito delle inchieste presentate dal programma televisivo Report di Rai Tre riguardo la presenza sul territorio veronese di possibili collegamenti con alcuni gruppi affiliati alla ‘ndrangheta, ha deciso di emanare un provvedimento concreto che tuteli attivamente l’incolumità dei suoi cittadini da ogni possibile pericolo di infiltrazione mafiosa.

Tra poche ore il Sindaco firmerà l’ordinanza straordinaria che azzererà qualsiasi rischio per la comunità veronese di entrare in contatto con forme di criminalità organizzata. Ogni tentativo di penetrazione nel tessuto sociale locale da parte di organizzazioni malavitose sarà stroncato preventivamente in maniera perentoria".

Dopo qualche ora si concretizza quanto annunciato. Viene diffuso infatti un comunicato dove si può trovare il documento-provocazione: 

Premesso che l'art.54 del D. Lgs. n. 267/2000 prevede la possibilità per il Sindaco di adottare, con atto moticato, provedimenti contingibili e urgenti per prevenire e eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicirezza urbana; 

Premesso che la normativa vigente stabilisce che "il Comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo";

Considerato che da quanto emrso nel corso della trasmissione Report, nella puntata andata in onda su Rai3 il 7 aprile 2014 condotta da Milena Gabanelli, a seguito di un'inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, risulterebbe che nella città di Verona vi sia il serio pericolo di corpose infiltrazioni della criminalità orgqnizzata e in modo particolare della 'ndrangheta, che sarebbe fortemente radicata nel tessuto cittadino a tutti i livelli;

Tenuto conto che il territorio della città di Verona è stato ed è tuttora luogo ospitale per centinaia di famiglie di emigranti, che provengono da tutto il Sud Italia e anche dalla Regione Calabria, perfettamente integrati e considerati finora dallo scrivente persone oneste e laboriose;

Ritenuto però oggi, a seguito dell'informatissima e approfondita inchiesta televisiva di Report, che anche quelle famiglie, il cui nucleo complessivamente o singolarmente provenga dal Sud Italia e in particolar modo dalla Calabria, possano celare soggetti criminosi o affiliati all'ndrangheta; 

Preso atto che è dovere dell'Amministrazione comunale tutelare gli interessi della propria comunità salvaguardandola da ogni possibile tentativo di minarne la sicurezza e la pubblica oncolumità;

Valutata quindi, alla luce di quanto emerso nel corso della rinomata e informata trasmissione televisiva precitata nonché di quanto riportato dai principali quotidiani locali e nazionali, la necessità di tutelare in via d'urgenza e in forma straordinario la sicurezza e l'ordine pubblico del territorio comunale a difesa dei cittadini;

Visto il decreto del Ministero dell'Interno datato 5 maggio 2008 e tutta la normativa vigente;

ORDINA a tutti i presenti nel territorio comunale:

  1. Il divieto di qualsiasi frequentazione con persone provenienti dalla Regione Calabria, compresi i Ministri della Repubblica e rappresentanti del Parlamento, senza preventiva consultazione del relativo certificato del Casellario Giudiziale;
  2. Il divieto di effettuare viaggi o spostamenti per motivi di lavoro e/o turismo nella Regione Calabria senza preventiva autorizzazione del Ministero degli esteri o della Prefettura, al fine di evitare l'instaurarsi di possibili rapporti di conoscenza e amicizia, anche puramente occasionali e/o di cortesia, con soggetti cosiddetti "border-line";
  3. Il divieto per tutti gli Uffici Comunali e gli Amministratori locali di intrattenere rapporti di lavoro o altro con persone di origine calabrese, anche tramite lettera, telefono, e-mail, al fine di evitare possibili sospetti di "collusione", appaltopoli, "direttopoli, "assunzioni sospette", e quant'altro possa minare la trasparenza dell'operato di amministratori e dipendenti comunali;
  4. Il divieto di per tutti gli uffici comunali di accettare offerte pubbliche di gara da parte di ditte, cooperative, associazioni e qualsiasi altra persona giuridica di origine calabrese, anche se abbia la sola sede operativa in Calabria oppure se abbia, come componente di Cda o del collegio dei revisori, un soggetto nato o residente o domiciliato in Calabria, al fine di evitare potenziali collusioni con la 'ndrangheta anche se abbia certificato antimafia prefettizio;
  5. Divieto di celebrare matrimoni nel territorio comunale veronese, nei quali anche uno dei due sposi sia nato o residente o dimiciliato in Calabria;
  6. Il divieto per tutte le società sportive attive nel territorio veronese, compresa l'Hellas Verona che detiene il cartellino del giocatore originario di Cirò Marina, Domenico Maietta, di far giocare atleti e sportivi provenienti dalla Calabria per evitare potenziali "combine" che possano favorire organizzazioni affiliate all'ndrangheta. 

ORDINA a tutti i capifamiglia di origine calabrese residenti nel territorio comunale

di far pervenire entro dieci giorni dalla data di pubblicazione  della presente ordinanza, presso i competenti Uffici dello Sportello Polifunzionale, ai fini del mantenimento della residenza nel Comune di Verona, il certificato del Casellario Giudiziale relativo a ciascun componente del nucleo familiare, nonché una lettera di referenza da parte di Autorità del Centro-Nord oppure della trasmissione Report;

In caso di non ottemperanza nei termini prescritti al suddetto obbligo, verrà disposto l'allontanamento dal territorio comunale nei 30 giorni successivi e ne verrà data comunicazione alla signora Milena Gabanelli e al signor Sigfrido Ranucci. 

In fondo la firma, apparentemente autentica, di Flavio Tosi. Si attendono ora le reazioni della conduttrice e dell'inviato del programma di Rai Tre, chiamati in causa da questa provocazione preelettorale del sindaco. 

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