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Il sindaco chiude il municipio in segno di protesta: "Non intendo fare l'esattore per lo Stato"

Le casse del Comune sono vuote a causa dei continui tagli imposti da Roma, questo nonostante le tasse sugli immobili siano letteralmente triplicate. Elisa De Berti allora, primo cittadino di Isola Rizza ha deciso di passare ai fatti

Nonostante negli ultimi tre anni le tasse sugli immobili siano letteralmente triplicate, le casse comunali sono sempre più vuote, colpa dei tagli imposti dallo Stato alle finanze degli enti locali. Questo ha scatenato la reazione di Elisa De Berti, sindaco di Isola Rizza, che ha deciso di passare ai fatti per portare la situazione sotto la luce dei riflettori.
Da questa mattina, e per altre due volte, le porte del municipio resteranno chiuse al pubblico in segno di protesta contro la costante riduzione di fondi statali destinati a servizi e apparati burocratici di piccoli e grandi centri. "Meno tasse per i cittadini, più fondi ai Comuni", all'insegna di questo slogan le porte di villa Polettini resteranno quindi sbarrate dalle 10 alle 12.30: una protesta che si ripeterà quindi martedì 27 gennaio e martedì 3 febbraio.
Per tutelare i dipendenti comunali in questi giorni di sciopero, essi si presenteranno lo stesso sul luogo di lavoro per svolgere i normali compiti di segreteria. La Giunta inoltre, per dare ulteriore forza a questa presa di posizone, ha anche approvato una delibera in cui ha stabilito che durante le tre mattinate di mobilitazione verrà allestito, all'esterno del municipio, un gazebo da cui il sindaco De Berti inviterà i propri concittadini ad unirsi alla manifestazione e sempre in quella fascia oraria si svolgeranno delle assemblee dove verranno spiegate ai residenti le ragioni di questo atto

"Con quest'azione eclatante - spiega il primo cittadino al giornale L'Arena - vogliamo rappresentare ciò a cui molte amministrazioni potrebbero essere inevitabilmente costrette a ricorrere se il Governo continuerà a proseguire nell'attuale politica dei tagli lineari a discapito del Comuni. Dal 2011 al 2014 le tasse sugli immobili calcolate per ciascuno dei 3.300 residenti del paese sono passate da 250 euro pro capite a 750. E pensare che degli 1,7 milioni raccolti l'anno scorso con l'Imu, soltanto un milione è rimasto nelle casse comunali, mentre i restanti 700mila sono stati assorbiti dal Governo centrale". Con l'obiettivo di informare e raccogliere il maggior numero di adesioni, sono stati stampati e distribuiti per il paese anche 1.100 volantini, per sollecitare i compaesani ad aderire allo sciopero. 

Già in precedenza Elisa De Berti aveva stilato di proprio pugno un documento di protesta dove venivano elencati questi problemi. Un documento che venne sottoscritto da una cinquantina di sindaci della provincia. "Nel 2014, lo Stato ha decurtato il Fondo di solidarietà comunale di 119mila euro e nel 2013 non ha erogato altri ottomila euro: in totale 127mila euro di tagli. Al netto di recuperi, diminuzioni e quota di Imu comunale che alimenta il Fondo di solidarietà, i trasferimenti dello Stato a favore del nostro Comune sono stati di appena 36.600 euro". Il pericolo in cui incorre il sindaco di Isola Rizza, e altri suoi colleghi, è quello di dover scegliere se "operare un aumento della pressione tributaria o, in alternativa, il taglio dei servizi essenziali".
"In tale contesto non solo non è consentito alle amministrazioni di realizzare i programmi per cui sono state elette, ma è compromessa in modo irreversibile la capacità stessa degli enti locali di garantire i servizi minimi essenziali per i cittadini, aggravando gli effetti già pesanti della crisi economica sui nuclei familiari. Per questo noi amministratori non intendiamo più fare gli esattori per conto dello Stato". 

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