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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Verona il nuovo sbocco per la ‘ndrangheta? "Stroncare i tentacoli scaligeri"

I deputati del Pd Naccaro e D'Arienzo si complimentano con il Prefetto Mulas e lo spingono a proseguire su questa strada: "Si è distinto per l'attenzione e la competenza con le quali ha contrastato le mafie"

Le ultime due interdittive antimafia firmate dal Prefetto di Verona Salvatore Mulas, hanno riportato alla ribalta la discussione sulla presenza della malavita organizzata nel capoluogo scaligero. Così, dopo i complimenti ricevuti da Michele Croce, Mulas incassa gli apprezzamenti dei deputati del Partito Democratico Alessandro Naccarato e Vincenzo D'Arienzo, che lo invitano a proseguire su questa strada. 

Le due ultime interdittive firmate dal Prefetto di Verona, che scoprono i tentacoli veronesi dei clan Pesce di Rosarno e Molè di Gioia Tauro, sono solo l'ultimo di una serie di atti analoghi che hanno investito diverse aziende simili e che hanno già superato il controllo del TAR del Veneto, attivato dai ricorsi degli interessati.
Il Prefetto di Verona, da quando ha preso servizio l'anno scorso, si è distinto per l'attenzione e la competenza con le quali ha contrastato le mafie.
La 'Ndrangheta nel Veronese ha scelto di mettere radici nel settore della Logistica in cui operano le due aziende che hanno sede in zone vicine ai caselli delle autostrade A4 e A22: Verona pare essere un presidio strategico per i clan.
Secondo le prime ricostruzioni, infatti, il porto di Gioia Tauro rappresenterebbe la baia d’arrivo per tutti i traffici, mentre Verona è divenuta lo sbocco terrestre verso il mercato italiano ed europeo.
La misura preventiva adottata dal Prefetto è uno strumento fondamentale che può essere utilizzato prima dell’accertamento delle singole responsabilità penali e che, tenendo conto delle possibili ingerenze mafiose nelle attività commerciali, consente l'interdizione delle imprese infiltrate dalle cosche. Si tratta di un'azione molto utile per prevenire e contrastare la penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto socio-economico del nostro territorio.
Le interdittive dimostrano ancora una volta che la presenza delle organizzazioni criminali nella nostra regione e a Verona è radicata e diffusa, ma anche che esistono oggi strumenti efficaci per prevenire l'azione dei gruppi criminali.
Come insegnano i casi di Verona, Bologna, Modena e dei capoluoghi della Lombardia, appare sempre più necessario che i prefetti dell'Italia settentrionale, attraverso competenze giuridiche e culturali sulla criminalità organizzata, utilizzino le interdittive per prevenire e contrastare gli interessi e le attività delle mafie nel nostro territorio.

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