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Verona, resa dei conti in casa Lega, Tosi da Salvini. Arriva il "commissario" e l'ultimatum al sindaco

Si è materializzata l'ipotesi più contrastata dal politico veronese: per seguire le candidature alle elezioni regionali è stato nominato un "mediatore", Giampaolo Dozzo, che gestirà la Liga Veneta durante la fase di campagna elettorale

“Resa dei conti” o meno, l’appuntamento è andato in scena dalle 13 di lunedì, in via Bellerio a Milano, nella sede del Consiglio federale della Lega Nord. Flavio Tosi e la Liga Veneta da una parte, il segretario Matteo Salvini (e tutti gli altri) da quell’altra. Dopo i duelli di botta-e-risposta tra i due esponenti più in vista del partito (anche in relazione alla manifestazione contro il governo Renzi avvenuta a Roma), sembra proprio il braccio di ferro sulle liste da presentare alle Regionali del Veneto sia stato "vinto" da Salvini e Zaia. Già Tosi, dopo che la Lega è scesa in strada a braccetto con gli attivisti di CasaPound, aveva ammonito sullo “sbaglio” di “appiattire” il Carroccio tra destra ed estrema destra. Ora sarebbe spuntata l’ipotesi di un commissariamento della Liga Veneta di Cui Tosi è segretario. Questo per fare in modo che si Salvini a decidere chi mettere in lista assieme a Zaia. Il segretario federale, galvanizzato dal successo di Roma, aveva già negato di pensare all’espulsione di Tosi, considerato a tutti gli effetti un “eretico” rispetto alla linea “dura e pura” dell’ultima Lega.

DAL CONSIGLIO - Il Consiglio federale della Lega Nord convocato in via Bellerio è giunto a posizioni "estreme" per arrivare a troncare ogni dissidio interno. Nella fattispecie è stato avanzato un ultimatum nei confronti di Flavio Tosi: il sindaco di Verona dovrebbe scegliere tra la sua Fondazione "Ricostruiamo il Paese" (nata proprio con l'idea di rilanciare la sua candidatura alle eventuali primarie di centrodestra o la Lega Nord. Il massimo organo esecutivo ha dato al sindaco di Verona una settimana per decidere tra la Fondazione e il Movimento, votando l'incompatibilità tra i due organismi. Nel corso della riunione il Consiglio ha anche espresso voto favorevole (con il beneplacito dunque anche di Tosi) alla candidatura di Luca Zaia alle elezioni regionali venete.

Si è poi materializzata l'ipotesi più contrastata da Tosi: per seguire le candidature alle elezioni regionali sarebbe anche stato nominato un commissario, Giampaolo Dozzo, ex parlamentare trevigiano e capogruppo alla Camera del Carroccio, che gestirà la Liga Veneta durante la fase di campagna elettorale.

"In Veneto decideranno i veneti con un Veneto, Dozzo, che ha la tessera del partito da più di vent'anni. Io con oggi ho finito il mio compito" ha spiegato Salvini, alla conferenza che ha seguito la riunione. Secondo alcuni membri del Consiglio l'arrivo di Dozzo non implicherebbe un "commmissariamento" ma un tentativo di mediazione che aiuterà Tosi e Zaia a prendere una decisione sulle candidature alle Regionali.

"CON L'ESTREMA DESTRA PERDIAMO" - Era stato Tosi, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, ad ammettere che il commissariamento sarebbe stato "inaccettabile”. “Ho già subito troppi torti - ha spiegato Tosi -. Non voglio fare alcuna ipotesi per il futuro. Ma una cosa è certa: per il commissariamento non ci sono i presupposti, perché è lo Statuto della Lega a dire che i candidati e le alleanze le decidono i territori e non Milano. Dopodiché il consiglio federale è sovrano. Salvini è padronissimo di proporre quel che ritiene opportuno, e io di decidere per me stesso. Nella Lega ci vuole rispetto reciproco. In passato io ho fatto parecchi passi indietro“.

Per le Regionali "nel Veneto dobbiamo andare da soli - ha spiegato Tosi -. La Lega e alcune liste civiche in grado di attrarre i voti moderati e popolari. Ricordo che in questi ultimi cinque anni non ho mai boicottato e neppure messo in difficoltà il governo regionale. Mai detto una sola parola contro Zaia, semmai i problemi sono venuti dai suoi alleati, Forza Italia e Ncd. Anche per questo dico che nel Veneto dobbiamo andare da soli. Una lista con il mio nome non porterebbe via consensi alla Lega, farebbe solo crescere la coalizione. Se a Verona non avessi avuto con me le civiche, io sarei stato sepolto". E sulla manifestazione del Carroccio in piazza del Popolo Tosi ha ribadito che “il messaggio è quello di una Lega che si sposta troppo a destra e abbandona il tema centrale del federalismo. Il nostro movimento è sempre stato trasversale, se ci schiacciamo a destra Renzi vincerà a mani basse".

Il sindaco di Verona ha commentato anche la possibilità di un riavvicinamento di Matteo Salvini a Silvio Berlusconi: "Quando c'era il Cerchio magico Berlusconi è stato abituato per troppo tempo a usare la Lega a suo piacimento, sarebbe ora di finirla". Secondo Tosi è il leader della Lega a dovere decidere: "Non credo che i militanti si aspettino un ritorno all'ovile berlusconiano", ha concluso.

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