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Giorlo al contrattacco: "Ridatemi il mio incarico!". Bertucco: "Nulla gli è dovuto"

In un'affollatissima conferenza stampa al Liston 12, l'ex assessore allo sport chiede al sindaco di rientrare in giunta ora che tutte le accuse a suo carico sono state archiviate dal giudice

È trascorso quasi un anno da quando l'assessore Marco Giorlo ha rassegnato le proprie dimissioni e oggi, in affollatissima conferenza stampa al Liston 12, è voluto passare al contrattacco. Dopo la puntata sull'amministrazione scaligera mandata in onda su Rai Tre dalla trasmissione televisiva Report il 7 aprile 2014, dove si faceva riferimento ad alcune sue presunte amicizie vicine alla 'Ndrangheta, l'ex assessore afferma che alcune "accuse infamanti e insostenibili che coinvolgevano la mia famiglia" inziavano a circolare.
Da lì la scelta del 31 marzo 2014 di autosospendersi dall'assessorato allo sport, politiche per la casa, turismo sociale, servizi demografici ed economato, per proteggere se stesso e la su famiglia. A giugno 2014 poi, Giorlo ha scoperto di essere finito sotto inchiesta per alcuni reati gravissimi "che sono però tutti stati archiviati il 31 dicembre 2014", afferma mostrando ai presenti il decreto con la firma del giudice. In fine per l'ex assessore arriva il momento di chiedere al sindaco Tosi quanto gli fu promesso: "Confido in Tosi, che è sempre stato una persona di parola, che mi faccia rientrare al mio incarico. E se qualcosa mi sarà dovuto dal Comune di Verona, io lo devolverò a favore di chi ne ha più bisogno".

Una conferenza che non poteva passare inosservata. Dall'opposizione infatti non si fa attendere la risposta del capogruppo del Pd, Michele Bertucco, giunta in una nota diffusa.

Il messaggio politico che Giorlo ha mandato al Sindaco con la coreografica conferenza stampa odierna, completa di claque, è chiarissimo: se rompi con la Lega hai bisogno di tutti, anche di me. Non è detto però che la città debba sorbirsi il sequel di una esperienza amministrativa che spesso ha sconfinato nel grottesco. Giorlo sembra non avere ancora chiara la sua attuale condizione: l'autosospensione da lui invocata non esiste, come confermato a suo tempo dall'amministrazione in risposta ad una mia domanda di attualità, l'incarico di assessore gli fu revocato dal Sindaco. Dunque nulla gli è dovuto. Ogni ulteriore pretesa da parte sua non può che suonare sibillina.

Prima di dichiarare chiuso il cosiddetto “incidente”, Giorlo dovrebbe inoltre spiegare la natura dei rapporti (che non debbono per forza avere rilevanza penale) con certi personaggi attenzionati dalle forze dell'ordine che lui ha sempre negato di conoscere ma che una informativa dei Carabinieri giura di avere ritratto a pranzo con lui, secondo quanto riportato dalla stampa. Bene il decreto di archiviazione esibito in conferenza stampa, ma se altre Procure stessero indagando su altri fatti correlati non verrebbero di certo a dirglielo.

In tutto questa confusione sarebbe ora che anche il Sindaco Tosi rivelasse le ragioni che a suo tempo lo spinsero a revocare l'incarico a Giorlo. Ne guadagnerebbero tutti in trasparenza. Sarebbe il colmo che dopo essere stato revocato senza alcuna spiegazione Giorlo venisse rinominato ancora senza motivazione.

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