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Esselunga in zona fiera, maggioranza sempre più in bilico: un consigliere passa all'opposizione

Giovedì 5 novembre, salta di nuovo il numero legale in commissione Urbanistica e la variante 17 al piano d'interventi per realizzare l'ipermercato Esselunga a Verona non arriva in Consiglio

Giovedì 5 novembre, per la terza volta in una settimana, la commissione Urbanistica non riesce a licenziare la variante 17 al piano di interventi per realizzare un ipermercato Esselunga in zona Fiera. Al momento del voto, l'opposizione e Ciro Maschio fanno mancare il numero legale. Dunque, nemmeno questa volta è stata licenziata la delibera da far votare al Consiglio Comunale che si sarebbe dovuto tenere nel pomeriggio alle 18 e non si è tenuto. Anche in questo caso, è venuto meno il numero legale, ma questa volta a causa della maggioranza tosiana, messa sempre più a rischio da una nuova defezione: Ciro Maschio di Fratelli d'Italia si è ufficialmente chiamato fuori dalla maggioranza a sostegno di Flavio Tosi.

Su L'Arena, le dichiarazione del consigliere che si è pure dimesso dalla carica di presidente della commissione Urbanistica: "Alla luce di riflessioni di questi giorni, rassegno le mie dimissioni da presidente della commissione urbanistica, non da membro della commissione, in cui posso continuare a operare. Ringrazio tutti per la collaborazione". Questa la comunicazione ufficiale, a cui è seguito un più ampio commento.

Queste le dichiariazioni rilasciate dal consigliere FdI su L'Arena: "Mi sono dimesso da presidente della commissione per fare chiarezza, per evitare strumentalizzazioni ed essere libero di votare secondo coscienza per il bene della città. La questione Esselunga quindi sarà definita nei prossimi giorni. Con queste dimissioni il gruppo di FdI esce formalmente dalla maggioranza Tosi. Dopo le elezioni regionali, quando le nostre strade si erano già divise a livello politico (Fdi nel centrodestra con Zaia) avevamo rivolto a Tosi un appello a un cambiamento sul metodo, sulla Giunta e sulle nomine negli enti, per continuare l’impegno in amministrazione. Purtroppo il nostro appello non è stato ascoltato e non abbiamo condiviso le scelte fatte. Visto come è stata trattata FdI e visto lo spostamento di Tosi a sinistra a sostegno di Renzi, per coerenza non possiamo condividere questa prospettiva e non ci sono più le condizioni per far parte della maggioranza. Saremo comunque costruttivi, senza rancore e voteremo senza pregiudizi e per il bene della città. Prosegue il nostro lavoro con gli alleati e con tutti quelli che vogliono collaborare con noi per riorganizzare il centrodestra, preparare un programma di rilancio per la città che ci porti a vincere alle prossime elezioni". Con l'uscita di Maschio, ora la maggioranza tosiana ha 19 consiglieri, compreso il sindaco stesso, su un totale di 37. Per quanto riguarda la delibera Esselunga, l'Amministrazione avrebbe comunicato l'intenzione di farla licenziare dalla conferenza dei capigruppo e non più per via ordinaria attraverso la commissione Urbanistica.

Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo Pd in Consiglio, Michele Bertucco, che in una nota stampa dichiara: "La vicenda Esselunga ha messo in luce tutte le difficoltà dell’amministrazione Tosi. Un’amministrazione sempre più lacerata da divisioni interne e da scontri politici. Il PUA Esselunga rappresenta bene la parabola politica del sindaco. È un progetto edilizio imposto in barba a qualsiasi pianificazione urbanistica dal sindaco e dall’allora vicesindaco Giacino. Che l'"interpretazione autentica” deliberata a maggioranza durante il consiglio comunale del 14 novembre 2013 (Giacino si dimise il giorno dopo) fosse una palese forzatura diretta ad aggirare la nuova e più severa legge regionale sul commercio entrata in vigore nel dicembre 2012 lo abbiamo detto e ripetuto in tutte le lingue, tanto è vero che anche allora alla giunta sono occorse più sedute per avere ragione delle legittime proteste dell'opposizione. Sulla destinazione commerciale dell'area c'era soltanto una generica indicazione derivante da una osservazione del 2011 al Piano degli Interventi da parte della Polo fieristico Spa e un emendamento presentato dal consigliere Papadia sempre nel 2011 in fase di approvazione della scheda norma. Non era ragionevole, come fecero Tosi e Giacino, sostenere che quelle indicazioni generiche volessero significare proprio la volontà di destinare l'area ad una grande struttura di vendita. Se un'amministrazione decide di insediare a Verona Sud 8 grandi aree commerciali, ha anche il dovere di spiegare che impatto avranno sulla viabilità della città e sulla vivibilità dei quartieri; come possono sopravvivere tutte insieme senza cannibalizzarsi tra di loro in pochi anni lasciandoci in eredità grandi cattedrali nel deserto. Tutti aspetti che la pianificazione comunale non affronta minimamente accontentandosi di fare cassa con il territorio.Abbiamo la riprova che la città non si governa con l'improvvisazione e con gli annunci, ma al contrario occorre coerenza, unità di intenti e soprattutto un programma, aspetti che sono sempre mancati a questa amministrazione".

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