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Politica Montorio / Via dei Tigli

Bocciato piano urbanistico di via dei Tigli a Montorio: proponente l'accusatore di Giacino

La Giunta comunale ha bocciato il Pua che prevede la costruzione di 120 appartamenti a Montorio. A proporlo, La Fossetta Srl, ditta che fa capo ad Alessandro Leardini, protagonista del caso Giacino

La Giunta comunale, nella seduta di lunedì 3 agosto, ha deciso di non adottare il Pua redatto dalla ditta “La Fossetta srl”, localizzato in via dei Tigli a Montorio. “La Giunta -spiega l'assessore all'Urbanistica Gian Arnaldo Caleffi- ha deciso di restituire al richiedente il Piano di lottizzazione per la non accettabilità della soluzione urbanistica proposta che, pur conforme alle norme, non dà un risultato adeguato alla delicatezza ambientale del territorio in cui si inserisce, coincidente con l'ambito delle risorgive”. Di per sè non sarebbe una grande notizia, se non fosse che la ditta interessata è guidata da Alessandro Leardini, imprenditore accusatore e imputato della vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'ex vicesindaco Vito Giacino e sua moglie. Il progetto era stato approvato dal Consiglio Comunale ben due anni fa.

Il Piano Urbanistico Attuattivo appena bocciato prevederebbe 13 lotti a uso residenziale, in particolare, 120 appartamenti palazzine di tre piani, su un terreno di 37.500 metri quadri, di cui 15mila a uso abitativi. Si stima che l'opera potrebbe accogliere 500 nuovi residenti. Una buona parte dell'area, dovrebbe essere messa a disposizione del comune per la realizzazione di impianti sportivi, infatti, il Pua bocciato aveva inserito nel progetto palestre, giochi d'acqua e spazi per sedi di associazioni, cioè opere compensative.

Sulla vicenda, si è epresso che il capogruppo Pd in consiglio comunale, Michele Bertucco, che in una nota dichiara: "Fa piacere constatare che la giunta sia capace di fermare un'edificazione imponente come il Pua Ai Tigli di Montorio (120 nuovi appartamenti) per rispetto di «alcuni filari di alberi e delle risorgive», tuttavia il nome del titolare della proposta, Alessandro Leardini è troppo altisonante per non porsi ulteriori domande che avanzeremo anche in sede di commissione consiliare. Com'è possibile che il contributo di sostenibilità di 1,5 milioni di euro richiesto a Leardini fosse giudicato congruo in sede di approvazione del Piano degli Interventi e nell'aprile 2013 da parte della giunta (assessore Giacino) e degli uffici, che non a caso sottoscrissero la proposta, salvo poi accorgersi, solo l'anno dopo, che per realizzare tutte le opere compensative previste dall'accordo di programma (campi sportivi con sedi di associazioni, fontana di giochi d'acqua, collegamenti ciclopedonali e via elencando) ci sarebbero voluti almeno 5 milioni di euro? Come si spiega inoltre che gli uffici dell'urbanistica ancora oggi confermino la bontà dell'intervento mentre la giunta abbia dovuto ricorrere al parere di un consulente esterno per fermare la lottizzazione? L'accomodante ricostruzione dell'assessore Caleffi secondo cui la giunta starebbe esercitando un suo potere di discrezionalità non appare soddisfacente: nel testo della delibera leggiamo infatti che l'avvocato Baciga avrebbe ravvisato dei profili di illegittimità e di contrasto con le norme del Piano degli Interventi nei punti in cui si propone la sottrazione di standard urbanistici. E' normale tutto questo? Il Sindaco non sente il dovere di fare degli approfondimenti su una pagina molto oscura della sua amministrazione?"

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