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Caleffi difende la variante 23 e Bertucco contrattacca: "Assalto al territorio"

La variante al Piano degli Interventi è al vaglio delle circoscrizioni che sembrano non gradirla. L'assessore all'urbanistica precisa alcuni punti, ma per l'opposizione il provvedimento non risolve alcun problema

A poco più di due settimane dalla sua approvazione in consiglio comunale, l'assessore all'urbanistica di Verona Gian Arnaldo Caleffi è tornato a parlare e a descrivere i vantaggi della variante 23 al Piano degli Interventi, ancora al vaglio delle circoscrizioni tra cui pare non goda di alto gradimento. "Viene incrementata del 20% la destinazione a turismo, scelta opportuna in una città a vocazione turistica come Verona - ha spiegato Caleffi - ma i metri quadri di superficie utile lorda vengono ridotti complessivamente del 17% e a salvaguardia delle aree agricole i metri quadri di superficie agricola urbanizzabile vengono ridotti dell'11,5%. Per la prima volta tutta la documentazione relativa alla variante viene pubblicata sul portale del Comune prima di essere approvata, in modo che tutti i cittadini possano prendere visione delle proposte e delle relative schede tecniche, con la più assoluta trasparenza".

Ciò nonostante dalle opposizioni nelle circoscrizioni non arrivano, a parere di Caleffi, critiche legittime, ma "una serie di affermazioni non corrispondenti al vero, perchè nulla hanno a che vedere con i numeri reali della variante. In primo luogo - prosegue l'assessore all'urbanistica - affermare che i progetti contenuti nella variante 23 proliferano nella Zai è fuorviante, per non dire in malafede. A Verona Sud la variante prevede una sola area nuova, un insediamento residenziale a Palazzina, mentre riduce 7 progetti già indicati nel Piano degli Interventi precedentemente approvato. Per quel che riguarda poi gli annessi rustici sulle Torricelle, non c'è nessuna libera riconversione, ma solo la possibilità di recupero dell'esistente non abusivo, senza ampliamenti e solo per fabbricati attigui alle opere di urbanizzazione. Delle circa cento proposte presentate, ne sono state accolte un terzo, con possibilità di insediare funzioni di fruizione ambientale, in modo da prevenire e contrastare il possibile degrado del territorio. Quanto ad alcuni progetti specifici, come la riqualificazione dell'ex cinema Corallo di via IV Spade, va precisato che ci si è limitati a seguire le disposizioni della legge che per le strutture abbandonate dei centri storici indica di prediligere gli insediamenti commerciali piuttosto che residenziali. Applicazione della legge anche per la riqualificazione commerciale delle ex officine Cardi, già prevista dal Piano degli Interventi in vigore: ci si è limitati a riconoscere la possibilità di insediamento di una media struttura di vendita".

Precisazioni, quelle dell'assessore Caleffi, che per il consigliere comunale Michele Bertucco non bastano a rendere accettabile la variare 23 che non risolve "nessuno dei problemi sollevati dai cittadini riguardanti - scrive Bertucco - l’eccessiva cementificazione, l’eccessiva concentrazione di aree commerciali a Verona Sud, l’inopportunità (per usare un eufemismo) di premiare i furbetti dell’annesso rustico sulle Torricelle concedendo il cambio d’uso così da trasformare anche legalmente i capanni in ville. Tutti questi mali discendono dal Piano degli Interventi di Giacino e Tosi del 2011, ma da questa Variante la cittadinanza si sarebbe attesa un cambiamento di segno. Invece essa asseconda la solita colata di cemento ponendosi in perfetta linea con il passato".

"Da un ex presidente dell’ordine degli Architetti - prosegue il consigliere di opposizione - sarebbe stato legittimo attendersi un cambiamento netto rispetto a quanto impostato 5 anni fa da un avvocato e da un programmatore elettronico. La montagna ha invece partorito l'ennesimo topolino essendosi Caleffi limitato a correggere le carature laddove esse erano evidentemente spropositate e irrealistiche. Un esempio su tutti: l’area commerciale in viale del Commercio prima prevedeva 16 mila metri quadri di commerciale e altrettanti di ricettivo, mentre ora ne prevede 12 mila di commerciale e 5 mila di ricettivo. Per dirne un’altra, il raddoppio del commerciale all'ex Tiberghien è puro delirio, o ancora l'ampliamento del supermercato Rossetto in corso Milano, una delle strade più trafficate e pericolose di Verona. Anche volendo pensare bene e riconoscere la buona fede, il meno che si può dire è che questa variante è un grido di impotenza che sancisce l'impossibilità di riformare questa amministrazione. Questo Piano degli Interventi non è pianificazione urbanistica, è soltanto assalto del territorio e avvelenamento della città".

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