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Circa 10 mila vaccinazioni a Verona, Zaia: «A pieno ritmo. Il governo acceleri per i ristori»

Il governatore Zaia: «Per il Veneto possiamo arrivare a 7-8 mila vaccini al giorno»

Prosegue la campagna di vaccinazione contro il virus Sars-CoV-2 in tutto il Veneto. Il governatore Luca Zaia ha fornito gli ultimi dati relativi alla somministrazione fin qui operata, suddivisi per singole province. Stando all'ultimo aggiornamento, ore 18 di venerdì 8 gennaio, la Ulss 9 Scaligera ha eseguito 6.298 vaccinazioni e l'Azienda ospedaliera universitaria di Verona altre 3.374. Si tratta naturalmente del primo "giro", poiché come noto il vaccino per essere efficace deve essere somministrato in due tranche a distanza almeno di 21 giorni l'una dall'altra. 

In Veneto, dopo aver esaurito la prima fornitura consegnata lo scorso 28 dicembre, si è quindi arrivati a somministrare il 41,6% dei vaccini pervenuti alla Regione in data 7 gennaio. Il governatore Zaia ha voluto rivendicare il buon operato della macchina sanitaria veneta: «Giovedì sono arrivate altre 48.520 nuove dosi di vaccino, un quarto è già stato somministrato ieri, la macchina regionale funziona a pieno ritmo. Da ora in poi con le prossime partite di vaccini in arrivo ne accantoneremo una parte che ci servirà per i richiami. Fino ad oggi, invece, abbiamo dato una copertura anticorpale a più persone possibile. Ma con i numeri previsti per il Veneto, con i vaccini possiamo arrivare a 7-8 mila al giorno ed in una settimana li finiamo tutti».

Vaccinazione in Veneto - Dati 8 gennaio 2021

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha quindi aggiunto: «Certo è che se dovesse sbloccarsi la partita di "Astrazeneca" lo scenario cambierebbe decisamente: avremo tanti vaccini e faremo così sessioni H24 anche con i medici di base per vaccinare il più possibile. Questo accadrà quando avremo dosi sufficienti e un vaccino che non necessita di una catena del freddo complicata». Rispetto al vaccino "Pfizer" infatti, che ha bisogno di temperature estremamente basse per essere conservato, quello di "Astrazeneca" potrebbe essere preservato, se fosse approvato in via ufficiale, con meno complessità e temperature più facili da garantire. Questo inevitabilmente consentirebbe una somministrazione che non sia strettamente legata all'ambito ospedaliero come invece avviene oggi.

Sulla decisione del governo presa ieri di far scattare la zona arancione in Veneto da domenica 10 gennaio con un'ordinanza apposita del ministro della Salute (già oggi lo è però tutta Italia per effetto del decreto-legge "ponte"), il presidente Luca Zaia ha poi commentato così: «Come ho sempre sostenuto, al pari anche di tutte le altre Regioni, la decisione della classificazione in aree deve essere competenza esclusiva dell'autorità scientifica, che per noi è l'Istituto Superiore di Sanità. Prendiamo atto di questa nuova classificazione, che viene in un momento non facile per il Veneto, così come per l'Italia, l'Europa e il Mondo, messi a dura prova in queste ore». Il governatore del Veneto Zaia ha quindi aggiunto: «Rivolgo però un appello al governo: bisogna fare presto, prestissimo, con la messa a disposizione dei ristori per le categorie imprenditoriali e commerciali che devono chiudere o che comunque vedranno assottigliarsi il flusso dei clienti. I mancati fatturati di tante categorie economiche vanno compensati al più presto».

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