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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Valverde / Via della Valverde

"Dopo l’utero in affitto possiamo ancora chiamare l’8 marzo la Festa della Donna?"

È la consigliera regionale tosiana Giovanna Negro a porre tale quesito e a spingere la mozione presentata da Fare! perché questa pratica, definita "inumana", venga dichiarata reato

"Dopo l’utero in affitto possiamo ancora chiamare l’8 marzo la Festa della Donna?" A chiederselo è la consigliera tosiana Giovanna Negro, capogruppo di Veneto del Fare! in Consiglio Regionale.
"La Giornata internazionale dedicata alle donne ricorre domani – spiega la consigliera - per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che hanno subito e subiscono ancora, in molte parti del mondo. Da donna, ritengo che l’utero in affitto sia una di queste ultime e mi chiedo se l’8 marzo abbia ancora lo stesso significato: dov’è la dignità del corpo femminile nella maternità surrogata, una pratica finalizzata alla produzione di corpi destinati allo scambio, spesso economico. È una forma di sfruttamento e mercificazione del corpo femminile che arriva dopo anni di battaglie e conquiste civili proprio da parte delle donne per vedere garantita la loro dignità e il diritto a gestire in modo consapevole il proprio corpo".
"Oggi l’utero in affitto – prosegue la tosiana - rischia di essere un’ovvia conseguenza alla riforma della legge sulle adozioni. Il dibattito al Governo è ancora in corso e rischia di aprire la porta ad una pratica inumana già utilizzata in altri paesi come ad esempio il Bangladesh, Thailandia, Cina, Grecia, Russia, Ucraina Spagna, Regno Unito, Canada e alcuni stati Usa. Per questo, pochi giorni fa, noi tosiani abbiamo presentato in Consiglio Regionale una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo e l’Europa perché l’utero in affitto venga definito un reato a livello internazionale. Siamo curiosi di vedere chi la voterà in Consiglio regionale, e chi la raccoglierà in Parlamento. Nessun essere umano può essere ridotto ad oggetto – prosegue Negro - base fondamentale della stessa civiltà europea. L'8 marzo è una giornata che, soprattutto nell'ambito delle associazioni femministe, è simbolo delle disparità e dei soprusi che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Col passare degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato via-via sfumando, ma oggi noi tosiani vogliamo ricordarlo, proprio con questa mozione. Non possiamo accettare, solo perché la scienza lo ha reso possibile, e in nome di presunti diritti individuali, che le donne e i loro corpi tornino ad essere degli oggetti 'a disposizione', e lo affermiamo con maggiore forza proprio in vista della giornata dedicata alle donne”.

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