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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Unioni Civili e poesia, la Lega Nord accusa: "Shakespeare avrebbe stracciato la sua opera"

Valdegamberi, Montagnoli e Zelger attaccano Flavio Tosi: "No allo sfregio delle celebrazioni gay nei luoghi simbolo dell'amore tra uomo e donna legati al mito di Giulietta e Romeo"

"Siamo allibiti per la recente decisione del sindaco di Verona, Flavio Tosi, di concedere la casa di Giulietta per la registrazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, previste dalla legge 20 maggio 2016 n.76, quasi che fossero veri e propri matrimoni, ex art. 29 della Costituzione. Ma così non è, come ha dichiarato lo stesso presidente Mattarella durante l’iter di approvazione della legge 76, richiamando la sentenza 14 aprile 2010 n.138 della Corte Costituzionale, la quale distingue nettamente la famiglia fondata sul matrimonio ex art.29, dalle unioni civili tra persone dello stesso sesso, considerate furbescamente delle “specifiche formazioni sociali” ex art.2 della Costituzione, alla stessa stregua dei sindacati, dei partiti e di tutte le varie tipologie di associazioni". Ad attaccare il Sindaco scaligero sono Stefano Valdegamberi, Alessandro Montagnoli e Alberto Zelger all'interno di una nota condivisa, dopo che proprio nella serata di ieri era stata ospite a Porta Palio la relatrice della Legge sulle Unioni Civili Monica Cirinnà.

La stessa Cirinnà durante l'incontro ha ricordato come le unioni civili siano ormai da considerarsi un istituto previsto dallo Stato e come i Sindaci di tutta Italia, dovendo sottostare alle leggi, debbano dunque applicare anche questa al pari delle altre. Se tra i primi cittadini d'Italia ve ne fossero alcuni che non volessero celebrare in prima persona le unioni, l'unica alternativa possibile sarebbe quella di delegare qualcun altro, vale a dire un assessore o un consigliere, ma l'ipotesi di un rifiuto assoluto non può più essere contemplata.

Ben si comprende allora come gli esponenti della Lega Nord, da sempre sulle barricate quando si tratta di simili materie poco affini al celodurismo delle origini bossiane che ancora oggi talvolta non stenta a manifestarsi tra le Camicie Verdi, scelgano di affrontare polemicamente la questione da un punto di vista molto particolare: "Trattandosi di istituti completamente diversi, ci saremmo aspettati che la registrazione delle unioni civili non si trasformasse nella celebrazione di un simil-matrimonio, danneggiando l’immagine stessa di Verona, famosa in tutto il mondo per essere la città di Giulietta e Romeo. Shakespeare avrebbe stracciato la sua opera drammatica, se avesse saputo che i veronesi sarebbero giunti a tanto! Ma già, poiché le lobby lgbt sono molto potenti e Flavio Tosi vuole ingraziarsele, sperando forse di ottenere qualche visibilità in più sui media nazionali, ha pensato bene di giocare d’anticipo, tirando la volata al “matrimonio egualitario”, tanto agognato dagli attivisti gay".

L'immagine di Verona rischierebbe dunque, secondo Stefano Valdegamberi, Alessandro Montagnoli e Alberto Zelger, di essere rovinata dalla celebrazione delle unioni civili nella casa di Giulietta, nella casa dell'amore, perché l'amore dal loro punto di vista è solo quello tra un uomo e una donna. Qualcuno potrebbe ricordare la tesi di Oscar Wilde che sulla base dei Sonetti di Shakespeare avanzava addirittura l'ipotesi della possibile omosessualità del bardo inglese. Ma si sa che Wilde era anch'egli un "sodomita", così come lo denotavano le carte processuali del tempo. Di certo condivideva però con Shakespeare se non altro una cosa, l'amore per la Poesia, un amore che al giorno d'oggi, purtroppo, sempre più spesso "non osa pronunciare il proprio nome".  

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