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Trasporti, il Pd attacca il Comune e chiede "una gara con clausola sociale"

Il capogruppo comunale Michele Bertucco non è convinto della soluzione in house: "Delle incompetenze degli amministratori, delle divisioni e delle inefficienza della politica non devono fare le spese i lavoratori ma nemmeno gli utenti"

Invitiamo le opposte fazioni createsi attorno alla questione della modalità di affidamento del servizio di trasporto pubblico locale ad attenersi agli impegni sottoscritti con la Convenzione stipulata il 5 maggio 2015 tra Comune di Verona, Provincia e Comune di Legnago, laddove vengono fissati gli obbiettivi di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa; di sviluppo del servizio; di realizzazione di economie di scala e di miglioramento degli standard di servizio.
È certo che la gestione in house, sostenuta dalla Provincia, metterebbe a rischio i posti di lavoro nelle società satelliti in cui Atv detiene quote e partecipazioni. Altrettanto evidente è che le gravissime mancanze del Comune in merito alla realizzazione del sistema filoviario il cui progetto, dopo 9 anni di chiacchiere, è ancora in alto mare, determina l’impossibilità di programmare alcunché sul medio-lungo periodo.
Delle incompetenze degli amministratori, delle divisioni e delle inefficienza della politica non devono fare le spese i lavoratori ma nemmeno gli utenti. L’unica strada è dunque quella di una gara ad evidenza pubblica con clausola sociale a garanzia dell’occupazione del personale delle aziende collegate, a cui deve essere accompagnato un serio piano di sviluppo del trasporto pubblico locale su base provinciale. Questo non significa soltanto investire denaro, ma orientare in maniera conseguente anche le scelte delle singole amministrazioni in tema di mobilità onde favorire quella sostenibile rispetto al trasporto privato.

Interviene così il capogruppo comunale del Pd, Michele Bertucco, sulla spinosa questione del trasporto pubblico veronese. Il Comune infatti vuole lanciare una gara per affidare il servizio, mentre la Provincia preferisce la soluzione in house. 
La delibera in ogni caso verrà votata domani, 23 giugno, dal consiglio comunale, ma la sua approvazione sembra essere tutt'altro che scontata. 

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