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Le persone transgender a Verona potranno votare «senza imbarazzi e discriminazioni» grazie a un apposito servizio

L’iniziativa promossa dal Sat-Pink offre supporto pratico e morale a chi altrimenti talvolta rischia di rinunciare a recarsi alle urne per evitare imbarazzi o discriminazioni: «I registri divisi per sesso sono il problema principale»

Un servizio che nasce con un obiettivo molto chiaro, ovvero «rendere il diritto di voto effettivo per le tante persone transgender». Capita infatti che, talvolta, queste persone rinuncino persino a recarsi alle urne per timore di incappare in situazioni di imbarazzo. Lo rivela il Sat-Pink (Servizio accoglienza trans) che in una nota, spiega: «In occasione delle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno, a Verona il Sat-Pink, aderendo all’iniziativa "Io sono, io voto" lanciata a livello nazionale da diverse associazioni Lgbtq+, assicurerà, grazie ai suoi volontari e volontarie, un servizio di accompagnamento al seggio per le persone transgender».

In occasione di un appuntamento elettorale, una delle situazioni più difficili da gestire per le persone transgender, secondo quanto riportato nella stessa nota del Sat-Pink, è «il caso in cui i registri elettorali - e quindi le file al seggio - vengano divisi per sesso». La nota del Sat-Pink prosegue infatti spiegando che «per una persona transgender la sentenza del Tribunale che autorizza la rettifica anagrafica (con il cambio legale del sesso e, nella maggior parte dei casi, del nome) arriva solitamente diverso tempo dopo l’inizio del percorso di affermazione di genere, che nel caso includa anche un trattamento ormonale, può comportare dei cambiamenti anche importanti dell’aspetto fisico». Ecco allora che, prosegue la nota del Sat-Pink, «è proprio la discrepanza tra i tratti somatici di una persona transgender con documenti anagrafici non rettificati e l’aspetto che solitamente ci si immagina abbia una persona di sesso maschile o femminile a obbligare di fatto la persona in questione a fare coming out». Tali persone, dunque, si vengono pertanto a trovare in «una circostanza forzata», spiega ancora la nota del Sat-Pink e che «può creare disagio già nell’interlocuzione con lo scrutatore», ma che «può drasticamente peggiorare nel caso in cui le file siano divise per sesso». Infatti, chiarisce la nota del Sat-Pink, «il solo posizionarsi in una fila assieme a persone il cui genere percepito è diverso dal proprio equivale a un’esposizione che oltre all’imbarazzo comporta dei rischi».

In questo senso la presenza di una persona accompagnatrice «può rappresentare un supporto non indifferente». A confermarlo è Ilaria Ruzza, presidente del Sat-Pink che ricorda come «l’Italia è il paese europeo con i dati peggiori sulla violenza verso le persone transgender». Ilaria Ruzza quindi aggiunge: «Lo stress psicologico che si prova in queste situazioni è grande, e non sorprende che molte persone concludano che semplicemente non ne vale la pena, rinunciando al voto. L’iniziativa che portiamo a Verona rappresenta un aiuto concreto, pratico e anche morale».

A Verona tutte le persone transgender che volessero usufruire del servizio non devono far altro che scrivere una mail all’indirizzo info@satpink.it o info@iosonoiovoto.it, oppure visitare il sito iosonoiovoto.it.

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