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"Tosi fa il trasformista con Napolitano"

Duro j'accuse del consigliere regionale Udc Stefano Valdegamberi

"Ad accogliere a Verona il presidente Napolitano sono dei camaleonti di verde vestiti". Non usa certo mezze misure il consigliere regionale dell'Udc Stefano Valdegamberi nel commentare quello che sta accadendo in città per la visita del Capo dello Stato. Quel Valdegamberi che vede in questa visita l'occasione per sferrare un nuovo attacco verso il sindaco Tosi ed i leghisti in genere.
“Il nostro amato Presidente, difensore dei valori dell’unità della Repubblica Italiana, viene accolto con l’entusiasmo, il rispetto, l’ammirazione e la gratitudine che si devono alla più alta carica dello stato", spiega, "ma stride in questa atmosfera di gioia il salto sul carro del Presidente di esponenti politici che teorizzano l’indipendenza dell’inesistente repubblica padana dallo stato italiano, identificato nella sua truculenta arroganza con la Roma ladrona".
"Fanno sorridere - continua - le retromarce del conducator di Palazzo Barbieri, tutto affaccendato con martello e chiodi ad aggiungere sulla parete del suo ufficio il ritratto di Napolitano.Ci piace questo sindaco, redivivo arredatore istituzionale, che rassetta il suo pensatoio federalista-secessionista mentre ripassa gli articoli della Costituzione. Chissà cosa penseranno i tanti dirigenti, consiglieri comunali, provinciali, regionali, assessori che puntualmente condiscono ogni loro dichiarazione nelle relative istituzioni con l’immancabile grido di battaglia Lega Nord per l’indipendenza della Padania. Chissà se negli incontri scaligeri i dirigenti del Carroccio, dialogando con Napolitano, dimenticheranno davvero le tante offese contro il tricolore e la capitale d’Italia, simboli entrambi della protervia dell’imperialismo italico contro gli epigoni celtici della Padania, gioiranno sentendo le note dell’inno di Mameli o si trasformeranno in tanti ventriloqui con il Va Pensiero strozzato sulle ugole".
"Il Camaleonte Padano - conclude Valdegamberi - saprà mimetizzarsi anche questa volta, consapevole che adattare le posizioni alle convenienze del momento porta in dote consenso e peso nelle istituzioni o, piuttosto, cambierà strategia riconoscendo nel presidente Napolitano l’indissolubilità di quel processo unitario compitosi 150 anni fa? Ai posteri, o meglio, ai padani l’ardua sentenza!"

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