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Tosi e Lega Nord, mattina di quiete prima della bufera?

Dopo la querelle Senatr-sindaco il sottosegretario Martini lo attacca e Attilio Fontana lo difende

Forse il sindaco Flavio Tosi, in volo fino a stasera in direzione Albany, negli Stati Uniti, benedirà il fatto di essere costretto a spegnere il cellulare. Irraggiungibile da chiunque. Chi sta con lui? Chi contro di lui? Sono domande cui si risponde più facilmente fuori Verona. Qui, invece, è il silenzio. Forse in attesa di indicazioni dai dirigenti del Carroccio, forse perché la situazione è talmente ingarbugliata che è difficile prevedere quello che succederà. Tutto per ora rimane in stand by, anche se le parole di Bossi di ieri ("Tosi è uno stronzo, ha portato i fascisti nella Lega") non potranno non portare a delle conseguenze.

LUNGA LISTA DI 'NO COMMENT' - Cellulari spenti o portavoce che si trincerano dietro secchi "no comment".
Il presidente del Veneto Luca Zaia preferisce non esprimersi, il sindaco di Treviso Gianpaolo Gobbo si limita a un "è evidente che ci sono problemi, ma io non dico nulla", il suo vice Giancarlo Gentilini è lapidario: "Il caso non mi interessa per nulla".  Silenzio totale sia dall'ala "bossiana" del Carroccio scaligero, con il sindaco di Oppeano Alessandro Montagnoli e il capogruppo al Senato della Lega Federico Bricolo irraggiungibili, sia dall'ala "tosiana", che secondo alcuni organi di stampa sarebbe "pronta allo scontro".

SOTTOSEGRETARIO MARTINI ALL'ATTACCO -
L'unica personalità di spicco scaligera a scalfire il velo di silenzio è il sottosegretario alla Salute Francesca Martini: "Rigetto fermamente le dichiarazioni di Tosi (secondo cui "molti deputati leghisti in certe votazioni hanno avuto il voltastomaco", ndr) e lo invito a occuparsi di più della nostra città piuttosto che delle alleanze di governo. La prima cosa che ho imparato dopo più di venti anni di militanza - continua il sottosegretario, vicina al Senatùr - è stato il rispetto delle regole e dei valori del nostro movimento. Il segretario federale Umberto Bossi con la sua dichiarazione ha fatto quel che compete a un leader: difendere la linea e l’unità del partito. Ieri Tosi, che da mesi esterna in trasmissioni tv, radio e su giornali di tutto il Paese - prosegue il sottosegretario - sì è arrogato addirittura il diritto di interpretare il pensiero degli esponenti della Lega al governo. Io, in quanto tale, rigetto fermamente le dichiarazioni di Tosi - conclude Francesca Martini - Nessun membro di governo della Lega la pensa come lui".

IL SINDACO DI VARESE ATTILIO FONTANA IN CAMPO ACCANTO A TOSI - Dalla parte di Tosi è sceso in campo Attilio Fontana, vicinissimo al primo cittadino scaligero, secondo cui "Tosi è uno dei nostri uomini migliori" e se dovesse uscire dalla Lega "vien giù il mondo. Flavio ha un grande seguito nel movimento - ha aggiunto Fontana - tra l'altro è tra i sindaci più apprezzati". Il sindaco di Varese rivendica "il diritto di dire come la penso sui provvedimenti che riguardano i miei amministrati. Sarebbe offensivo, innanzitutto per la Lega, avere degli eletti istituzionali che non esprimono pareri su questioni fondamentali".

STIFFONI: "TOSI UNO STRONZO? VA BENISSIMO" - Le prime dichiarazioni di giornata arrivano da fuori città. E' il senatore Piergiorgio Stiffoni, trevigiano vicino al 'Cerchio Magico', che ha aperto le danze: "Tosi è uno stronzo? Va benissimo - dichiara ai microfoni di Radio24 - Io sono un militante della Lega, sono assolutamente in linea con quello che dice il mio capo". Quanto a Tosi, "sono affari suoi". Affermazioni che fanno il paio con quelle del capogruppo alla Camera del Carroccio Marco Reguzzoni. Ieri sera, di fronte alle telecamere di Otto e mezzo su La7, aveva appoggiato la linea dura di Bossi nei confronti del sindaco veronese.
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