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Tosi contro la manovra: "Ci porta via 32 milioni"

I sindaci del veneto da Zaia per dire no alla finanziaria. Il governatore: "E' emergenza"

Ai sindaci del Veneto la finanziaria di Tremonti non va proprio giù. In particolare sono i tagli imposti alle singole amministrazioni ed alla Regione ad essere indigesti. “Con questa manovra – ha spiegato il sindaco di Verona Flavio Tosi - Verona nel 2011 riceverà 12 milioni di euro in meno rispetto ad oggi e nel 2012 addirittura 20 milioni. Il rischio è che manchi la copertura economica per finanziare i servizi, soprattutto quelli sociali ed alle famiglie, e la sanità”.

Proprio per questo Tosi, Zanonato, sindaco di Padova, Merchiori (Rovigo), Gobbo (Treviso), Variati (Vicenza) ed i vicesindaci di Venezia, Simonato, e Belluno, Colle, questa mattina si sono presentati a Palazzo Balbi, a Venezia; per discutere dell’affaire “manovra” con il governatore del Veneto Luca Zaia. L’incontro, che è stato definito dallo stesso presidente della regione “una vera e propria unità di crisi”, ha delineato la linea d’azione che seguiranno i sindaci ed il governatore nei confronti del Governo. L’obiettivo è semplice: la legge finanziaria va cambiata.

Secondo i presenti all’incontro penalizza eccessivamente i comuni virtuosi, come, appunto, quelli veneti, “premiando” quelli un po’ meno attenti a far quadrare i conti. Certo, perché la manovra sforbicia ovunque in egual misura, ma non tiene conto di chi già compie veri e propri salti mortali per rispettare il patto di stabilità. Il sindaco Tosi, tra i più attivi e combattivi per far modificare la finanziaria, ha poi esposto a cosa andranno in contro, nei prossimi due anni, i cittadini.

I tagli alla Regione porteranno a palazzo Barbieri un mancato incasso di 70 euro a cittadino, mentre quelli diretti ai Comuni toglieranno circa 40 euro per ogni residente. In definitiva, i sacrifici dettati dalla manovra porteranno ad un mancato introito di circa 110 euro e se si pensa che fino ad oggi il Comune riceve in tutto 335 euro a persona, si capisce come la riduzione di quasi il 30% non vada proprio giù a Tosi. Soprattutto pensando che il Comune di Napoli, per ogni cittadino, riceve più di 600 euro.

Le richieste che i sindaci e Zaia hanno presentato al Governo sono queste: i paramenti in base ai quali vengono attuati i tagli dovrebbero essere riferiti agli ultimi 3 anni e non al solo 2009; i conti oggetto della manovra devono essere quelli standard e non il computo delle spese straordinarie; si deve attivare nella finanziaria un anticipo di federalismo fiscale, in modo da poter garantire alle amministrazioni locali entrate proprie; infine, i Comuni veneti devono poter prendere parte alle entrate che lo Stato ha dall’evasione fiscale, soprattutto da quegli incassi avuti con l’aiuto delle amministrazioni locali stesse.

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