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Politica Peschiera del Garda / Strada dei Frati

Tav, Mattia Fantinati: "A rischio il Santuario di Madonna del Frassino"

L'Onorevole veronese afferma che i frati minori del luogo di culto di Peschiera del Garda "da tempo sostengono la battaglia contro la realizzazione della linea Verona-Brescia, nel tracciato originario"

I frati minori del Santuario Madonna del Frassino di Peschiera del Garda, in provincia di Verona, da tempo, circa vent’anni, sostengono la battaglia contro la realizzazione della linea Tav Verona-Brescia, nel tracciato originario.

Ad affermarlo è l'Onorevole veronese del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati, che poi prosegue sull'argomento.

Il santuario, una chiesa monumentale di Peschiera del Garda, ricca di opere del ‘500 veronese, affidata alle cure dei frati nel 1514, è un luogo di culto visitato, ogni anno, da 300-400 mila persone, non solo pellegrini ma anche turisti alla ricerca di pace. Ai rischi evidenti per la tenuta degli edifici, bisogna aggiungere gli ostacoli legati alla presenza di due cantieri, uno davanti al Santuario e uno, logistico, sul retro per il passaggio di mezzi pesanti,aspetti, questi, che pregiudicherebbero enormemente la fruibilità del sito di culto. Chiedo pertanto con una interrogazione a risposta scritta, al Ministro dei beni e delle attività culturali del turismo, Dario Franceschini, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti ed al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, se ravvisino elementi sufficienti per considerare, nell'ambito delle proprie competenze, l'ipotesi di interventi idonei alla tutela del Santuario della Madonna del Frassino in relazione al previsto passaggio della Tav Verona-Brescia.

Il politico scaligero conclude poi con le parole degli stessi religiosi, che raccontano 

Nel novembre scorso, i frati avevano fatto appello all’ex premier Renzi e, ora, si rivolgono a Paolo Gentiloni. «A suo tempo – scrivono - sono state presentate tante osservazioni al progetto; qui al santuario, nel 1997, sono state raccolte pagine e pagine di firme di protesta e poi è sceso il silenzio. Oggi il problema è ritornato a galla e con sorpresa si vede che il progetto è ancora quello iniziale». Non molto solido, riferiscono i frati, anche il colonnato degli anni ’60 del secolo scorso che disterebbe appena 30 metri dalla futura strada ferrata. «non siamo contro il progresso – scrivono i frati al premier - e dobbiamo certamente pensare al futuro senza però deturpare ulteriormente l’ambiente e mettere in pericolo un monumento tanto prezioso qual è il santuario del Frassino». I frati, quindi, vanno ad aggiungersi al coro delle tante associazioni e dei tanti comitati che sin dal primo progetto, nel 1997, hanno presentato innumerevoli osservazioni in seno al procedimento di approvazione della TAV Verona-Brescia e raccolto pagine e pagine di firme di protesta.

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