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Dal Ministero dell'Ambiente arriva lo stop per il progetto della Tav Brescia-Verona

Secondo la direzione generale per le "Valutazioni ambientali", Cepav2 non avrebbe adeguato completamente il piano alle modifiche imposte dagli enti interessati

Dal Ministeto dell'Ambiente arriva l'inatteso stop sul progetto della Tav Brescia-Verona. 
Il consorzio guidato da Eni, Cepav2, che dovrebbe realizzare l’opera, secondo il ministero non avrebbe adeguato completamente il piano alle modifiche imposte dagli enti interessati e dovrà quindi accogliere le 22 prescrizioni presentate dagli aventi diritto prima di poter accedere ai fondi del Cipe.

È stata la direzione generale per le "Valutazioni ambientali" del dicastero guidato da Gian Luca Galletti, a stabilire il provvedimento che inevitabilemente rallenterà la realizzazione della linea ad alta velocità. Cepeav 2 si era rivolto proprio alla direzione per compiere l'ultimo passaggio tecnico del progetto ma  il "Decreto di ottemperanza" è ottenibile solo se gli adeguamenti alle prescrizioni imposti da enti come Regione, Cipe e Comuni, sono stati svolti: cosa che invece non sembra essere avvenuta per la linea che dovrebbe collegare Brescia a Verona. 

Non sarebbero state completamente accolte le richieste per quanto riguarda la tutela degli ambiti di Parco naturale, secondo il Ministero, oltre che a quelle relative alla durata dei lavori, all'impatto sulle aziende agricole e alle interferenze con le industrie considerate a rischio di incidente. Cepav2 adesso dovrà analizzare nuovamente il proprio progetto e affrontare poi una "Verifica di ottemperanza", necessaria per consentire l'accesso al Cipe per l'approvazione del progetto definitivo e in seguito alla quale potrà essere avviata la progettazione esecutiva.

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