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Scoglio superato per la maggioranza: approvata la variante per l'Esselunga in zona Fiera

Il Piano di Interventi con adeguamento formale dell’area sita in viale del Lavoro, è stato approvato con 18 voti favorevoli e 12 contrari, al termine di un lungo ed infuocato Consiglio comunale

Un Consiglio comunale decisivo ed infuocato,  per la questione del supermercato Esselunga che dovrebbe sorgere in zona Fiera, ha preso il via alle 19 di giovedì sera e si è concluso solamente dopo la mezzanotte, con l'approvazione della variante proposta dalla maggioranza. 
Con 18 voti favorevoli e 12 contrari, il Piano degli Interventi con adeguamento formale dell’area sita in viale del Lavoro, per la conferma della localizzazione di una grande struttura di vendita, ha superato lo scoglio del voto del Consiglio.
“Si tratta di una semplice variante urbanistica – spiega l’assessore all’Urbanistica Gian Arnaldo Caleffi – che non è sostitutiva della precedente in base alla procedura seguita dalla Regione per esaminare la domanda. La variante è il provvedimento richiesto per adeguare il Piano degli Interventi alla legge regionale n. 50/2012, per quanto riguarda quell'area. La società Esselunga Spa, aggiudicataria a fine gennaio 2014, con un’offerta economica di 27.500.000 euro, della gara per la vendita dell’area di 24.400 metri quadri posta di fronte alla Fiera e di proprietà della società Polo Fieristico Veronese, il 31 marzo scorso ha attivato il procedimento per ottenere l’autorizzazione commerciale all’apertura di una grande superficie di vendita. La mancata conformità urbanistica dell’area espressa dalla Regione in sede di conferenza dei servizi, ha determinato al fine del perfezionamento formale delle procedure per l’acquisizione dell’autorizzazione commerciale, la necessità di predisporre una variante al vigente Piano degli interventi, che confermi la localizzazione cartografica, già contenuta nelle previsioni del Piano degli Interventi vigente”. Dei 92 emendamenti collegati ne sono stati dichiarati ammissibili 3, tutti a firma del consigliere Pd Damiano Fermo, respinti successivamente dall’aula in fase di voto.
SINTESI DEL DIBATTITO - Critico il capogruppo del Pd Michele Bertucco, per il quale “non si tratta di una semplice variante ma del tentativo di concretizzare un progetto aggirando la legge. Non si racconti che i documenti non vanno forniti e nemmeno letti dai Consiglieri comunali, quando è chiaro che non si è voluto dare adeguata informazione su questo atto deliberativo”.
“E’ un’area degradata – dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle Luca Mantovaniperché si è voluto renderla tale senza portare avanti un progetto concreto di riqualificazione, per favorire oggi scelte esclusivamente economiche che non avvantaggiano quest’area della città”.
Non c’è nessuna visione per un coerente sviluppo delle città – sottolinea il consigliere Pd Stefano Vallani – ma solo una serie di interventi fini a se stessi, legati solo da interessi economici”.
“Quello che non si considera è che in quella zona serve sicuramente una riqualificazione – dichiara il consigliere Pd Eugenio Bertolotti – ma non realizzata con interventi spot che sono solo utili agli interessi privati e non tengono in nessun conto le necessità dei cittadini”.
“Non è scontato – sottolinea la consigliera Pd Elisa La Paglia – che su una grande superficie destinata a commerciale l’unica cosa che è possibile realizzare è un supermercato. Si potevano valutare altre soluzioni, anche perché non si tratta di un’area degradata visto che oggi è un parcheggio funzionante che non necessita di interventi di riqualificazione”.
Sulla stessa posizione il consigliere Pd Fabio Segattini, che rileva “non può essere la grande struttura di vendita l’unica prospettiva di sviluppo dei nostri quartieri”.
Contrario anche il capogruppo FI Daniele Polato, che sottolinea “un provvedimento assolutamente illegittimo in antitesi con il parere vincolante della Regione Veneto. Nel dispositivo si dichiara l’efficacia della vecchia delibera 2013 dichiarata inefficacie dalla conferenza dei servizi”.
“La variante – dichiara il consigliere Verona Civica Ansel Davoli – va semplicemente a normare ciò che è richiesto dalla Regione Veneto. Il motivo ostativo dichiarato dalla Regione è solo di carattere urbanistico. Verona sud presenta le caratteristiche necessarie per essere localizza come area idonea di grandi strutture di vendita, come indicato dalla conferenza dei servizi”.

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