rotate-mobile
Politica

Sanità in Veneto, PD contro Zaia: «Fa finta di non vedere i disservizi»

Il presidente della regione ha spiegato che l'ambito d'azione della sua giunta è quello della pianificazione e della gestione dei macrotemi. Bigon, Bonfante e Tinelli: «Dal suo punto di vista, Zaia vede soltanto l’armonia e l'eccellenza di un paesaggio oramai passato»

Sulla sanità, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha letto e risposto ad una lettera inviata a L'Arena. Una risposta a cui alcuni esponenti del Partito Democratico veronese hanno voluto replicare.

Nel messaggio iniziale, i lettori del quotidiano lamentavano dei disservizi sanitari che per alcuni i cittadini scaligeri sono tristemente quotidiani. Disservizi di cui Zaia viene ritenuto responsabile. Ma nella sua risposta, il presidente della Regione ha fatto sapere che l'ambito d'azione della sua giunta è quello della pianificazione e della gestione dei macrotemi sanitari. E che il sistema della sanità regionale è il frutto di un gioco di squadra. Zaia non ha negato che questo sistema può essere migliorato, in particolare sulla riduzione delle liste d'attesa. E per migliorarlo, la Regione Veneto sta investendo milioni di euro.

«Zaia ha ribadito quale sia il suo punto di vista sulla sanità, confermando come esso sia parte del problema piuttosto che della soluzione. Da lassù, si vede soltanto l’armonia e l'eccellenza di un paesaggio oramai passato», hanno risposto la consigliera regionale Anna Maria Bigon, il segretario provinciale Franco Bonfante ed il medico Vincenzo Tinelli. I tre esponenti veronesi del PD hanno sottolineato i diversi problemi non accennati da Zaia, tra cui la carenza dei medici di base. «Ci sono 1.513 zone carenti in tutta la regione di cui 784 ambiti di medico di base (209 nel Veronese) e 635 incarichi di continuità assistenziale - hanno dichiarato Bigon, Bonfante e Tinelli - La conseguenza, che sfugge completamente da chi guarda da troppo in alto, è l’affollamento dei pronto soccorso dove, per accedere ad uno di questi reparti di eccellenza, si attendono giorni con la febbre alta oppure ore con una frattura scomposta. E non si vedono nemmeno le lunghe attese al telefono con il Cup che non risponde, e quando lo fa non fissa l’appuntamento perché anche le liste sono esaurite. E neanche i due o tre anni che il servizio pubblico obbliga ad attendere per una cataratta. Tutto ciò che il presidente non riesce a vedere si trasforma in un gigantesco disservizio per i veronesi e i veneti che lascia inevasa una prescrizione medica su due: in conseguenza alle 13 milioni prestazioni mediche non eseguite nel 2022, il 10% dei cittadini rinuncia alle cure o, chi può permetterselo, ricorre alla sanità privata per la quale i veneti spendono in media 700 euro all’anno a testa, l’importo più alto in Italia dopo i lombardi».

E sulle prestazioni sanitarie sospese durante il periodo Covid e recuperate successivamente, Bigon, Bonfante e Tinelli hanno dichiarato: «Quelle eseguite sono state il 75%, mentre il resto sono saltate per rinuncia del paziente o per rimodulazione della prestazione».

«In Veneto mancano 1.230 medici ospedalieri e circa 4 mila infermieri - hanno concluso i tre rappresentanti del PD - Sono questi i numeri sui quali i cittadini vorrebbero una risposta concreta. Quello di Zaia non è ottimismo perché il bicchiere non è mezzo pieno. La situazione è grave e far finta di non vederla si può chiamare soltanto opportunismo».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità in Veneto, PD contro Zaia: «Fa finta di non vedere i disservizi»

VeronaSera è in caricamento