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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Salva-Finivest, Tosi duro: "Il premier non doveva farlo"

Critiche Berlusconi: "Ritirare una norma messa l di soppiatto non attenua la pessima figura"

Grandi malumori nella Lega dopo l'inserimento nella manovra economica della cosidetta norma salva Fininvest, sfilata poi dal premier. La decisione di Silvio Berlusconi di ritirare quella che le opposizioni definiscono l'ennesima "legge ad personam" non ha placato i mal di pancia nei vertici del Carroccio. Dopo il commento sibilino del ministro per la semplificazione Roberto Calderoli, che sulla norma ieri aveva dichiarato "non commento ciò che non ho letto né visto", oggi dalle pagine di Repubblica il sindaco di Verona Flavio Tosi ha rincarato la dose. "Ritirare una norma che era stata messa lì di soppiatto e a nostra insaputa non attenua la pessima figura rimediata dal presidente del Consiglio. Non doveva presentarla, punto".

Secondo il sindaco leghista, la discussione in Parlamento della norma salva Fininvest "avrebbe aperto uno scontro clamoroso dagli esiti imprevedibili" poichè "di certo non avremmo fatto come l'altra volta, quando il governo pose la fiducia per salvare Cosentino. So bene - ha spiegato Tosi nell'intervista a 'La Repubblica - quanto malvolentieri i nostri la votarono". Il sindaco di Verona non risparmia poi una stoccata al premier: "le vicende personali di chi copre incarichi pubblici non possono avere a che fare con provvedimenti di carattere generale". Ma la Lega ritiene che così si possa andare avanti nel governo del Paese? Su questo, Tosi è chiaro: "Dipende dai fatti concreti. Vedremo se si riusciranno a dare risposte convincenti ai problemi del Paese". Malumori su cui anche il Colle sarebbe stato informato.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il ministro Calderoli avrebbe incontrato ieri mattina il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per ribadire al Capo dello Stato la contrarietà del Carroccio a questa norma. Il ministro dell'Interno Maroni, secondo quanto riportato dallo stesso Corriere della Sera, si sarebbe sfogato con i suoi: "E' una vicenda che ci imbarazza, una norma che noi non possiamo in alcun modo far passare". Scelta la linea ora per il Carroccio è il momento di capire chi ha materialmente inserito questa norma nella manovra. Fra gli indiziati il ministro Giulio Tremonti: "Deve per forza averlo saputo visto che è toccato a lui inviare il testo al Quirinale" avrebbe sostenuto con i suoi Maroni secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

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