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Riqualificazione a Passalacqua e a Santa Marta. «Progetto a rischio?»

Se lo chiede il consigliere comunale Michele Bertucco dopo la revoca della Regione Veneto dei 5 milioni di finanziamento pubblico a favore dell'Ati incaricata di eseguire i lavori

Sembra allontanarsi ancora la fine della riqualificazione urbana delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta di Verona. I lavori avrebbero dovuto creare 24 alloggi da dare in affitto a canone sostenibile, ma un nuovo problema rischia di compromettere tutto, anche le opere pubbliche collegate, come il parco e il campus universitario.

A far emergere il nuovo caso è il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, che spiega: «La Regione Veneto ha revocato all'Ati incaricata di eseguire i lavori nel complesso il finanziamento pubblico da 5 milioni di euro e contestualmente ha intimato alle imprese di restituire, tutti gli anticipi ricevuti, pari a 4,5 milioni di euro». L'Ati è l'associazione temporanea d'impresa formata da Sarmar, Aiteco Costruzioni e Società Kostruttiva e sarebbe accusata «di aver venduto in blocco, senza l'autorizzazione della Regione, l'intero fabbricato alla cooperativa Santa Marta, la quale avrebbe assegnato gli alloggi ai propri soci, senza verificare il rispetto dei requisiti per l'assegnazione di appartamenti di edilizia residenziale agevolata», ha spiegato ancora Bertucco.

La situazione ha del grottesco - conclude il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune - Ad oggi gli alloggi risultano almeno in parte occupati da alcuni soci della cooperativa che per procedere all'acquisto hanno acceso dei mutui bancari.
La vicenda è emersa a seguito di un quesito del Comune di Verona alla Regione Veneto e ad un esposto di un cittadino che si era visto offrire uno di questi appartamenti per la cifra di 200mila euro. Ma non erano alloggi da destinare in locazione?
Rispetto al resto del mega intervento, progettato nel 2009 e ancora molto lontano dall'essere completato, nascono molti dubbi: ad oggi sulle aree pubbliche sono state eseguite praticamente soltanto le opere di demolizione, il primo stralcio del Parco delle Mura nel tratto dalla Breccia di Porta Vescovo al Bastione delle Maddalene ed uno stralcio delle opere di urbanizzazione relative al parco urbano.
A dieci anni dall'approvazione in pompa magna del progetto, soltanto per terminare la Fase 1 dell'intervento, mancano: il Parco Provianda, la messa in sicurezza delle Mura di Alberto della Scala e altre opere di urbanizzazione. Delle fasi successive, comprendenti, ad esempio, l'ambito vero e proprio del parco urbano, del parco monumentale e del parco sportivo, ci sono soltanto progetti incompleti o contestati dal responsabile del procedimento del Comune di Verona.
Che fine faranno questi interventi tenuto conto che l'Ati si è impegnata a realizzare opere pubbliche per circa 31 milioni di euro a fronte non solo del contributo pubblico della Regione da 5 milioni ma anche e soprattutto dell'assegnazione, da parte del Comune di Verona, di aree per un valore di circa 24 milioni di euro?

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