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Riforma Statuto Veneto. Ruzzante, Guarda e Bartelle: «Blitz fine mandato, ritorno a Galan»

«La Lega rompe il "patto costituzionale" e ripudia metà del Veneto, - dichiarano polemicamente i consiglieri regionali del gruppo Veneto 2020 - ora la parola torni al popolo»

«La Lega cambia unilateralmente lo Statuto del Veneto e introduce gli assessori tutti esterni, cioè non eletti in consiglio regionale. Così dalla prossima legislatura ai 51 consiglieri regionali bisognerà sommare i 10 assessori, scelti direttamente dal Presidente della Regione. Risultato: 61 poltrone, come ai tempi di Galan. Si torna al '95! Con la novità, peggiorativa, che 10 di questi 61 non saranno eletti dal popolo ma nominati da una persona sola, il prossimo presidente del Veneto. Con un costo aggiuntivo di 7 milioni di euro... è assurdo: il Parlamento diminuisce il numero di deputati e senatori, mentre Zaia nel Veneto vuole aumentare i consiglieri».

Così si sono espressi in una nota stampa congiunta i consiglieri regionali Piero Ruzzante, Cristina Guarda e Patrizia Bartelle del coordinamento Veneto 2020, i quali nella giornata del 4 febbraio hanno votato contro alla proposta di revisione dello Statuto del Veneto presentata dalla maggioranza leghista:

«Noi non ci stiamo, - concludono i consiglieri regionali Piero Ruzzante, Cristina Guarda e Patrizia Bartelle - abbiamo depositato le nostre firme per chiedere un referendum sulla modifica statutaria, invitando tutte le opposizioni a fare lo stesso».

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