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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Regione, Pd contro Zaia: "Bilancio rosso vergogna"

Il partito di minoranza abbandona i lavori della terza commissione. Fasoli: "Impedito il dibattito"

Clima infuocato, in Regione, durante la discussione del Bilancio per il 2011. Il dibattito politico, dopo l’interruzione per le feste natalizie, è ripartito proprio dal tema più spinoso al quale dovrà far fronte la giunta del presidente Luca Zaia. Dopo l’incontro, avvenuto ieri, della prima commissione con enti locali, categorie economiche, parti sociali e soggetti istituzionali, oggi la valutazione del bilancio regionale doveva passare alle altre commissioni.

Ma proprio durante le commissioni c’è stata una dura presa di posizione da parte del Partito Democratico. “La discussione sul bilancio regionale nelle commissioni inizia nel peggiore dei modi. Le convocazioni sono state infatti congegnate in modo tale che le sedute vengano a sovrapporsi, impedendo così ai consiglieri di opposizione, che ancora non hanno il dono dell’ubiquità, di seguire in modo completo il dibattito e di intervenire in modo puntuale. Tutto questo in barba a quanto si era stabilito con un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 22 dicembre scorso”. La denuncia è del consigliere regionale del Pd, Roberto Fasoli, che spiega in questo modo la decisione dei rappresentanti del gruppo di abbandonare stamani la seduta della terza commissione, che si occupa di lavoro e che vede Fasoli ricoprire il ruolo di vicepresidente, “in dissenso con la decisione di organizzare i lavori in modo così caotico e sbrigativo. Una scelta comunque non casuale perché la volontà del centrodestra è di ridurre il più possibile gli spazi di critica e di proposta della minoranza”.

E tra i nodi emersi oggi in commissione sesta, relativi in particolare ai settori della cultura e dell’istruzione, il veronese Fasoli mette sul tavolo un’ipotesi diversa di distribuzione delle risorse rispetto a quella proposta dalla giunta: “Ci sono spostamenti possibili e doverosi. A cominciare da quei 2 milioni di euro destinati all’identità veneta e ai Veneti nel mondo e dai 5,5 milioni per i bonus scuola per la frequenza degli studenti negli istituti privati. Senza dimenticare che in ambito culturale la scelta della giunta è quella di distribuire soldi a pioggia ad una miriade di piccole realtà culturali, penalizzando così i grandi enti come Arena e Fenice. Insomma, va cancellata la logica clientelare di questo bilancio, totalmente privo di logica perché mancante di obiettivi prioritari. Un bilancio, quello consegnato materialmente alle commissioni completamente in rosso, colore usato per sottolineare le voci tagliate: un rosso-vergogna sul quale il centrodestra vuole sbarrare la strada alla discussione".
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