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Dopo il referendum, la partita doppia del presidente Zaia per l'autonomia

Luca Zaia ha dovuto precisare che la richiesta per ottenere lo status di regione a statuto speciale è staccata dalla trattativa che si aprirà con il governo per ottenere maggiori competenze

Il presidente della Regione Veneto ha sdoppiato la partita. Dopo la vittoria al referendum, Luca Zaia ha preso tre iniziative per chiedere allo Stato maggiore autonomia: la formazione della Consulta per l'autonomia, la richiesta delle 23 competenze in più per la Regione e la richiesta che il Veneto diventi regione a statuto speciale. Iniziative che hanno sollevato polemiche non solo nel centrosinistra ma anche nel centrodestra e quindi il presidente Zaia ha dovuto precisare che la richiesta dello statuto speciale per il Veneto è una partita staccata da quella iniziata con il referendum. Una partita staccata anche perché si gioca in un campo diverso. La trattativa per le 23 competenze è tra Regione e Stato e le dichiarazioni che giungono da Roma sono di piena collaborazione a riguardo. Lo statuto speciale, invece, lo si può ottenere solo passando da una modifica della Costituzione e quindi dal Parlamento.

Partite diverse, campi diversi, ma anche compagni diversi. Nella trattativa con lo Stato per ottenere più competenze, Zaia può contare su un appoggio più largo rispetto a quello che gode in consiglio regionale. Il Movimento 5 Stelle veneto ha infatti richiesto una Pax Veneta perché "è necessario mettere da parte logiche di partito, bandiere e strategie politiche. I consiglieri regionali devono smettere le casacche delle proprie fazioni e vestire la maglia della nazionale veneta per portare a casa il risultato". A ribadirlo sono stati i consiglieri regionali 5 Stelle, che sono pronti a collaborare per raggiungere un obiettivo comune, ma precisano che "Zaia non può chiedere lo status di regione a statuto speciale". Quindi, la partita per ottenere lo status di regione a statuto speciale Zaia rischia di giocarla da solo, anche perché il PD che è la principale forza al governo del paese si è detto disponibile a trattare sulle competenze e quindi a concedere maggiore autonomia, lo ha detto anche il presidente del consiglio Gentiloni. Il rischio però è che questa trattativa sia inquinata proprio dalla corsa del presidente Zaia per ottenere lo statuto speciale. Anzi, per la senatrice PD Laura Puppato "Zaia è in cerca di un pretesto per poter rompere la trattativa ancor prima che inizi e poter poi gridare a Roma ladrona".

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