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Referendum autonomia Veneto, Berlusconi e Salvini uniti per il "Sì". Il Pd a Verona si astiene

Si vota domenica prossima e non mancano anche i pareri contrari alla consultazione, mentre si registra l'adesione alla causa del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi

Il referendum del prossimo 22 ottobre in Veneto divide i cittadini e gli imprenditori più illustri: tra i contrari Luciano Benetton e Matteo Marzotto, favorevoli al sì Zoppas e Arrigo Cipriani.  Il quesito referendario in Veneto, differente da quello della Lombardia, è molto essenziale e striminzito: «Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?».

Questa dunque è la semplice formula che chi andrà a votare ritroverà nella scheda elettorale. Il referendum è appunto detto "consultivo" in quanto serve esclusivamente a far esprimere il proprio parere a tutti i cittadini veneti sul tema dell'autonomia e di per sé non comporterà alcun cambiamento immediato sotto il profilo istituzionale. La proposta sottoposta al Referendum verrà considerata approvata nel caso in cui partecipi alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, oltre che naturalmente se sia stata raggiunta la maggioranza dei voti espressi.

Silvio Berlusconi favorevole al "Sì"

L'appuntamento di domenica è ormai sempre più vicino e le prese di posizione si susseguono a raffica non solo nel mondo degli imprenditori, ma anche in quello della politica. Nelle scorse ore il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si era speso a favore del "Sì": «Se il Veneto deve tornare ad essere una delle locomotive d'Italia, ha bisogno di istituzioni che siano in grado di supportare, e non ostacolare, il lavoro dei veneti. Per questo voteremo "Sì" con grande convinzione al referendum di domenica 22, una concreta possibilità di far sentire la voce del popolo veneto, di avviare un processo di riforma che premi il buon governo di una regione fra le più efficienti e le meglio amministrate d'Italia. Non è un referendum - ha poi specificato Berlusconi - contro l'unità nazionale, non ha ovviamente nulla in comune con le drammatiche notizie che ci vengono dalla Catalogna».

Il Pd veronese per l'astensione dal voto

Lunedì 16 Ottobre alle ore 11.00 presso la Saletta del gruppo consiliare Pd in Comune di Verona è stata annunciata una conferenza sul tema "Referendum: le ragioni dell’astensione", nella quale interverranno Vincenzo D'Arienzo, parlamentare Pd e Federico Benini, consigliere comunale Pd. D'Arienzo già in precedenza aveva motivato così la sua volontà di astenersi dalla consultazione referendaria ritenuta inutile e costosa: «Il tema di fondo dell’autonomia è legittimo e giusto, ma il referendum è inutile, dannoso economicamente e frutto di un chiaro disegno propagandistico della Lega Nord. Per questo non andrò a votare e invito all'astensione consapevole. Zaia chiede ai veneti una cosa che poteva comunque fare anche senza referendum».

Mattteo Salvini entusiasta per il "Sì"

«Cambia il mondo. Non abbiamo tempo da perdere né da far perdere. È un'occasione unica per la prima volta nella storia, rispettando la Costituzione». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini rispondendo alle domande dei giornalisti ad una festa di strada in via Washington a Milano. «Domenica prossima 15 milioni di cittadini italiani possono scegliere una politica che costa meno e che spende meglio, - ha quindi proseguito Salvini - nella vita reale significa organizzare a livello regionale la scuola, significa che dopo un mese di scuola non è possibile avere migliaia di cattedre scoperte».

«Vuol dire - ha sottolineato infine il leader della Lega - aiutare i disabili fregandosene dei tagli del governo centrale. Vuol dire investire sulla ricerca, sulle piccole imprese e sugli artigiani senza dipendere dai tagli di Roma. Quindi, scuola, sanità, disabilità, lavoro. È un referendum concreto come pochi altri».

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