Referendum veneto e fusione Caldiero-Belfiore: "Perché non accorparli?"

Da molto tempo le comunità di Caldiero e Belfiore, in provincia di Verona, hanno avviato un percorso, voluto dai cittadini e sostenuto dalla Regione Veneto, finalizzato alla fusione politica e amministrativa dei due Comuni; eppure gli abitanti, ad oggi, ancora aspettano di sapere quando sarà possibile per loro esprimersi su questa questione così sentita. Appare dunque logico, anche dal punto di vista dei costi da sostenere, accorpare tale votazione con il referendum sull’autonomia regionale.

A farsi portavoce di questa iniziativa è stata la consigliera di Veneto del Fare Giovanna Negro, la quale ha presentato un’Interrogazione a Risposta Immediata, alla Giunta Regionale, per sapere se questa intenda, o meno, accorpare il referendum per la fusione dei suddetti comuni, con quello sull’autonomia del 22 Ottobre.

Questo percorso - continua la consigliera Negro - ha sempre avuto il sostegno politico e economico da parte della stessa Regione Veneto, anche nell’ottica di favorire lo sviluppo della dimensione comunale delle nostre realtà; dimensione ormai che dimostra di essere, sempre di più, un elemento fondamentale per fornire servizi idonei ed efficienti alla cittadinanza. Eppure, sembra che la volontà della Regione sia invece al momento, quella di scorporare le due consultazioni elettorali, con l’unico effetto evidente di creare disagi e costi immotivati ai cittadini coinvolti; il tutto di fatto, senza nessuna logica istituzionale a supporto di tale decisione.

Se la Regione si muovesse in tal senso - conclude la consigliera Negro - non farebbe altro che agire in spregio alla chiara volontà dei sindaci, dei cittadini e delle amministrazioni di Caldiero e Belfiore. Per questo motivo, chiediamo alla Giunta Regionale quale sia la sua intenzione in merito alla questione e che cosa, chiaramente, si proponga di fare.