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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Urbanistica a Verona, PD: «Aree degradate da recuperare con le circoscrizioni»

I consiglieri Federico Benini ed Elisa La Paglia e il segretario Luigi Ugoli: «Gli impegni elettorali di questa maggioranza abbondavano di promesse di urbanistica partecipata, è ora di cominciare a metterli in pratica»

Chiediamo con urgenza la convocazione di una commissione consiliare affinché il consiglio comunale si occupi della rivalutazione e della qualificazione delle ancora tante aree degradate o abbandonate sparse per la città, siano esse grandi o piccole, di proprietà pubblica o privata.

La richiesta è stata avanzata dal Partito Democratico di Verona per voce dei suoi consiglieri comunali Federico Benini ed Elisa La Paglia e del suo segretario cittadino Luigi Ugoli. Una proposta che era stata annunciata dall'assessore all'urbanistica di Verona Ilaria Segala e il PD non vuole che finisca nel dimenticatoio.

Vogliamo che con la collaborazione dei presidenti di circoscrizione si proceda ad una mappatura di queste aree rimaste prive di funzioni urbanistiche e che spesso diventano ricettacolo di sporcizia, degrado o devianza - scrivono Benini, La Paglia e Ugoli - Insieme alle circoscrizioni si individui un percorso di recupero che, naturalmente, dovrà essere diverso a seconda della natura della proprietà.
Per le aree degradate pubbliche, a partire dalla Ceolara, dalla Casa Colonica del Saval o da alcuni tratti dell'ex canale Conagro toccherà all'amministrazione comunale impegnarsi a predisporre un progetto compatibile con le funzioni e le destinazioni richieste dai quartieri e a trovare le risorse da investire inserendole nel triennale delle opere pubbliche.
Nel caso delle aree private, a partire ad esempio dal Couver al Chievo e tante altre, si dovranno invece trovare gli strumenti adatti ad interloquire con i privati invitandoli a presentare delle manifestazioni di interesse per il loro recupero, sempre all'interno di un quadro urbanistico concordato con le circoscrizioni in cui sono inserite.
Vogliamo che la città esca dalla logica dei grandi interventi di riqualificazione spesso invasivi e calati dall'alto che il più delle volte non vanno nemmeno in porto, e quando ci vanno creano più disagi che benefici. Gli impegni elettorali di questa maggioranza abbondavano di promesse di urbanistica partecipata, è ora di cominciare a metterli in pratica.

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